“Tanto va il cliente in banca che ci lascia il capitale” è un libro del 2010 scritto da Gianluigi De Marchi, una guida semi-seria che suggerisce gli strumenti necessari per “provare” ad evitare le trappole nascoste nella giungla del sistema bancario e del risparmio gestito.

Perchè vengono scritti questi libri “di denuncia” lo spiega un articolo odierno sul sito di economia Bluerating Funds & Investments: “Chi scrive un libro di denuncia sul sistema bancario – si legge – lo fa perché interpreta un sentimento diffuso ovvero quello di tante persone che sono stufe della prepotenza, dell’arroganza e soprattutto della mediocrità di tanti ragazzacci che brigano nel mondo della finanza. Ragazzacci che sono l’espressione di un malcostume che danneggia il sistema in generale, il quale viene vissuto, per responsabilità e colpa di questi imbroglioni, come qualcosa di poco pulito.”

Dal sito delle edizioni Feltrinelli:
Il libro entra in quella specie di back stage che sono gli uffici studi, i comitati strategici, le analisi tecniche di banche e finanziarie, dove spesso prevalgono pressapochismo e ignoranza, se non la malafede.
Ampio spazio è dedicato ai cosiddetti maghi della finanza, quelli che secondo la pubblicità dovrebbero garantire risultati positivi grazie alla loro competenza e capacità e che invece, quasi sempre, ottengono risultati inferiori a quelli di una scimmia ammaestrata…
Un altro ampio capitolo è dedicato alla finanza creativa che ha promesso per un decennio di poter creare ricchezza e che invece l’ha inesorabilmente distrutta.