Dopo che Brasile e Colombia hanno dato il loro voto presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite alle sanzioni contro la Libia, la maggior parte dei paesi dell’America del Sud ha condannato la repressione delle proteste popolari in Libia. Tre le (attese) eccezioni: Cuba, Venezuela e Nicaragua.
Per Fidel Castro, Hugo Chavez e Daniel Ortega è fuori discussione condannare il colonnello libico, baluardo – come loro – che da sempre si erge contro il predominio sulla scena mondiale degli Stati Uniti.
Nelle sue “Riflessioni” pubblicate sui giornali cubani, Fidel Castro ha scritto: “Ritengo che il governo degli Stati Uniti non abbia minimamente a cuore il benessere del popolo libico. Tempo qualche giorno e la Casa Bianca ordinerà alla Nato di invadere la Libia, paese ricco in gas e petrolio.”
Il ministro cubano delle relazioni con i paesi esteri ha ripreso le idee di Castro, dichiarando che “i politici e i media americani stanno incitando alla violenza in Libia, all’aggressione militare e all’intervento bellico straniero.”
In Venezuela, il tenente colonnello e Capo di Stato Hugo Chavez ha postato su Twitter un messaggio indirizzato al suo ministro degli affari esteri, Nicolas Maduro : “Avanti cancelliere Maduro, vai con un’altra lezione alla destra pro-yankee. Viva la Libia e la suindipendenza!”
Il presidente del Nicaragua Daniel Ortega ha telefonato a Gheddafi per manifestargli il suo sostegno. “Il colonnello Gheddafi, grande amico del popolo del Nicaragua sta nuovamente combattendo un’eroica battaglia – ha dichiarato Ortega, che – in piena violazione della Costituzione del paese – si è nuovamente candidato alle prossime elezioni presidenziali. Già presidente dal 1985 al 1990, Ortega era stato nuovamente rieletto nel 2007.