Apparentemente il cadavere della piccola Yara Gambirasio non presenta segni di violenza sessuale. Ipotesi questa già ventilata al momento del ritrovamento del corpo, avvenuto sabato scorso. Una deduzione supportata dal fatto che la ragazza avesse ancora indosso vestiti e biancheria: questo fa pensare che il rapitore abbia ucciso Yara prima di riuscire a usarle violenza, forse a causa di una sua reazione.

Gli inquirenti comunque non si scostano molto dal movente sessuale, che per loro rimane all’origine del rapimento e dell’uccisione di Yara. Per questo motivo verrà effettuato l’esame del Dna su almeno dieci persone con precedenti per quel tipo di reati e che inoltre conoscevano la zona, altro elemento su cui stanno investigando gli inquirenti, per cercare di dare un volto e un nome all’autore del reato.

Le analisi anatomopatologiche sul cadavere proseguiranno oggi e nei prossimi giorni per ottenere eventuali evidenze e riscontri, indizi utili da comparare poi con una rosa di profili di persone sospette. Per il momento non é dato di sapere se sul luogo o sul corpo siano state riscontrate tracce dell’assassino.

Cause della morte.
Fra le ipotesi spunta anche quella per soffocamento, malgrado sul corpo siano state rinvenuti segni compatibili con un coltello, in particolare quattro sulla schiena ma che non sono state la causa del decesso, e una più profonda al collo. Ma da una serie di altri segni -come riferiscono i media italiani – non si esclude l’ipotesi del soffocamento.

Volontari da ieri in silenzio stampa.
Le polemiche prevedibili dopo il ritrovamento del corpo a poche centinaia di metri dove recentemente fu ritrovato il cadavere di un giovane morto per un regolamento di conti, ha spinto la stampa a porsi serie domande sull’organizzazione delle ricerche. Una posizione non condivisa dai volontari e nemmeno dal Sindaco del paese, hanno spinto molti di loro a trincerarsi dietro il silenzio stampa.