L’accesso alla proprietà va incoraggiato per il tramite di deduzioni fiscali. Ne è convinto il Consiglio degli Stati che ha approvato per 18 voti a 17 e tre astenuti un controprogetto indiretto che riprende a grandi linee l’iniziativa popolare «Accesso alla proprietà grazie al risparmio per l’alloggio» dell’Associazione svizzera dei proprietari fondiari (HEV).


Il progetto della commissione dell’economia e dei tributi degli Stati propone deduzioni fiscali della durata di dieci anni su una parte del denaro risparmiato per l’acquisto di un primo alloggio.
Secondo i fautori del controprogetto indiretto – passato grazie al voto decisivo del presidente della camera Hansheiri Inderkum (PPD/UR) – è necessario dare una risposta politica alle attese della popolazione espresse in due iniziative popolari. All’iniziativa dei proprietari fondiari si affianca infatti quella della Società svizzera per la promozione del risparmio-alloggio (SGFB).

Per i sostenitori del controprogetto, tutti gli argomenti di ordine istituzionale e giuridico sfoderati dagli avversari rischiano di passare in secondo piano di fronte alle due iniziative, che toccano un nervo sensibile della popolazione: il sogno di avere una casa propria. Che lo si voglia o meno, le due iniziative saranno sottoposte al voto e vi è la possibilità concreta che vengano approvate, hanno sostenuto vari oratori, soprattutto a destra dello schieramento politico.

Gli avversari del controprogetto e delle iniziative – cui si aggiunge il Consiglio federale – hanno ricordato che già adesso vi sono mezzi per accedere alla proprietà, come il secondo e il terzo pilastro. Oltre a ciò, l’introduzione di nuove deduzioni fiscali non farà altro che complicare ancora di più la dichiarazione fiscale riducendo inoltre il substrato fiscale dei cantoni.

Il controprogetto prevede una deduzione massima di 10’000 franchi annui a persona, 20’000 franchi per una coppia sposata. A differenza dell’iniziativa della HEV, la somma accumulata dovrà essere utilizzata per i fini previsti al più tardi cinque anni dopo la scadenza del contratto di risparmio-alloggio. Se il capitale previsto venisse utilizzato per altri scopi, verrebbe tassato a posteriori come nel caso di morte o trasferimento all’estero.