Giovedì 3 marzo: la situazione diventa ancora più critica in Libia, con gli aerei di Gheddafi che proseguono i bombardamenti nell’est del paese e le decine di migliaia di persone che si ammassano alle frontiere con la Tunisia e l’Egitto per fuggire le violenze. Le Nazioni Unite hanno allestito una tendopoli al valico di frontiera fra Libia e Tunisia ma l’emergenza umanitaria si fa ogni giorno più pressante.

Gli insorti hanno chiesto l’aiuto della comunità internazionale e in risposta ieri Gheddafi ha nuovamente fatto un’allucinante apparizione televisiva da Tripoli, evocando un “nuovo Vietnam” nel caso di un intervento armato straniero.

12h55: Sono entrate in vigore le sanzioni dell’Unione europea contro Gheddafi, i suoi figli e il suo entourage. Oltre al blocco dei capitali nelle banche estere e il divieto di entrata nei paesi dell’UE, le sanzioni vietano la vendita di armi alla Libia e a qualsiasi cittadino libico in patria e all’estero.

12h50: l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati raddoppierà la capacità di accoglienza della tendopoli installata in Tunisia alla frontiera con la Libia. Il campo potrà ospitare sino a 20mila persone.

12h30: le agenzie battono la notizia della cattura, domenica scorsa, di tre soldati olandesi. Non viene precisato dove sono stati catturati né da chi. Non si sa dove siano stati portati né per quale motivo si trovassero in Libia. Giunge però la conferma che il governo dell’Olanda sta negoziando “intensamente” con il regime del colonnello Gheddafi per la loro liberazione.

12h28: l’attuale prezzo del barile di petrolio potrebbe minacciare la ripresa economica mondiale, avverte da Parigi il capo dell’Agenzia internazionale dell’energia Nobuo Tanaka.
Se il barile del greggio dovesse mantenersi sopra i 100 dollari questo avrebbe un effetto significativo sull’economia mondiale, soprattutto nei paesi emergenti – ha detto Tanaka, che ha aggiunto che i membri dell’Agenzia internazionale dell’energia – i quali rappresentano gli interessi dei paesi industrializzati – sono pronti a fornire 1.6 milioni di barili di petrolio dalle loro “riserve strategiche”.
(ndr: Una quantità ridicola: l’Arabia Saudita estrae ogni giorno 9 milioni di barili di greggio e malgrado questo i mercati mantengono i timori di un calo della riserva petrolifera a livello mondiale).

11h40: il ministero tedesco degli affari esteri comunica che la Germania invierà tre navi in Libia per evacuare dal paese 4’000 rifugiati di nazionalità egiziana.

11h36: quattrocento Marines sono arrivati nella base militare statunitense dell’isola greca di Creta. Appartengono al I.battaglione del North Carolina e nei prossimi giorni verranno trasferiti sulle navi da guerra USS Kearsarge e USS Ponce che si trovano al largo delle coste della Libia.
Gli Stati Uniti iniziano a disporre le pedine sulla scacchiera, sempre invocando lo scopo umanitario del loro dispiegamento nel Mediterraneo.

10h51: in risposta alla richiesta d’intervento degli oppositori al regime libico e alle manovre nel Mediterraneo della flotta americana, il Segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha ribadito che l’Alleanza non prevede un intervento armato in Libia ma che si sta preparando per ogni eventualità.