Dalla sua messa in consultazione, il progetto PUC (Piano Utilizzazione Cantonale) di pianificazione del Piano di Magadino ha sollevato numerose osservazioni e critiche tra gli enti e le associazioni che sin qui si sono pronunciati in merito.

Come è noto, il progetto prevede persino l’inserimento di un parco – il Parco del Piano di Magadino (PPdM) – di dimensioni e caratteristiche tali da produrre un impatto ritenuto molto violento in un comprensorio molto variegato ed esteso che include ben 14 comuni.
Tra questi hanno espresso seri dubbi e critiche al riguardo i comuni di Bellinzona, Locarno, Tenero e Camorino. Perplessità sono giunte anche dall’Ente turistico di Tenero-Valle Verzasca e dall’Aeroclub Locarno. In sostanza si ritiene che il desiderio di recupero ed esaltazione della natura sia assolutamente condivisibile e vada visto nella progettazione di misure mirate e concordate con tutte le parti interessate.
Questo scopo lo si può raggiungere senza sconvolgere lo status quo con il rischio di creare pesanti interferenze con la vita nei 14 comprensori comunali.

Tra i favorevoli al progetto (anch’essi non senza numerose osservazioni e proposte/richieste di modifiche) figurano l’ASPAN (Associazione svizzera per la pianificazione del territorio), la Pro Natura, l’APM (Associazione per il Piano di Magadino a misura d’uomo) e il WWF.

Anche l’UCT (Unione Contadini ticinesi) si è schierata dalla parte dei più critici, chiedendo con grande pacatezza e determinazione che l’iter della progettazione venga sospeso e che si inizi un dialogo nel quale si usi più la ragione che la spugna.
L’opinione dell’UCT merita tutta l’attenzione delle massime istanze cantonali. Più di ogni altra categoria i contadini vivono sulla propria pelle la realtà del Piano, in ogni stagione dell’anno, con ogni situazione climatica e meteorologica, frequentandolo con il rispetto di chi per vocazione e per sensibilità ama questi ambienti.

mogam