Una potente scossa di magnitudo 6.2 gradi sulla Scala Richter ha colpito domenica la provincia di Tarapaca nel nord del Cile. Lo ha annunciato l’istituto di geofisica americano USGS.
Il sisma si è prodotto alle 9h31 ora locale (le 12h31 in Svizzera), a una profondità di 87 chilometri. L’epicentro è stato situato a 93 chilometri all’est della città di Tacna, in Perù e a 110 chilometri a nord-est di Arica, In Cile.
Al momento non giungono notizie di vittime.

Per misurare la potenza di una scossa sismica l’USGS utilizza la “magnitudine del momento” (mw). Su questa scala, un terremoto che raggiunge il grado 6 è considerato molto forte. Il Cile si trova all’interno di una lunga catena di vulcani situati in corrispondenza del sistema montuoso circumpacifico che forma una sorta di anello intorno all’Oceano Pacifico. L’anello circoscrive un’area che tocca l’intero continente americano e l’Australia e che è una delle zone più sismiche del mondo, dove avviene l’80% dei terremoti.

Quello di oggi è il secondo terremoto che colpisce il Cile in meno di un mese. L’11 febbraio una scossa di 6.3 gradi si era prodotto ad una settantina di chilometri dalle coste cilene, al largo della città di Conception, facendo tremare anche gli edifici nella capitale Santiago.
Il 27 febbraio 2010 un terremoto aveva devastato la regione del centro-sud del Cile, facendo oltre 550 vittime, lasciando senza casa quasi 220mila famiglie e provocando danni per almeno 30 miliardi di dollari.