A causa delle sanzioni imposte dalle Nazioni Unite, la situazione in Libia causa alla Russia una perdita di 4 miliardi di dollari nella vendita di materiale bellico. Lo ha confermato giovedì scorso il presidente dell’azienda pubblica russa Rostekhnologui, Sergueï Tchemezov.

Un mancato guadagno che colpisce anche l’Italia, che nel corso degli ultimi anni ha venduto alla Libia materiale esplosivo, missili ed elicotteri per un valore di decine di milioni di euro, come ha recentemente scritto il Corriere della Sera. Il quotidiano cita in particolare un rapporto del Ministero italiano dell’interno che elenca i contratti e i negoziati in corso fra la Libia e diverse grandi compagnie di armamenti italiane, come ad esempio la Finmecanica.
Stando ad un rapporto dell’Unione europea, nel 2009 l’Italia ha ottenuto licenze di esportazione d’armi verso la Libia per 112 milioni di euro, una cifra che la piazza al primo posto fra i paesi dello spazio comunitario.