Proseguono le indiscrezioni o le ipotesi, sinora però mai confermate ufficialmente dalla procura, sui risultati dell’autopsia eseguita sul corpo della piccola Yara Gambirasio. Le ultime parlano di segni di due armi diverse e di tracce biologiche di due diverse persone, un uomo e una donna. Sul cadavere sono stati rilevati numerosi colpi di arma da taglio (si dice sei, otto, e forse anche di piu’) tra il polso, il collo e la schiena, soprattutto a livello dei reni. Ora si dice che a provocarle sarebbero state due armi diverse, un punteruolo e quello che potrebbe essere un cacciavite oppure un coltello poco affilato.

Questo potrebbe significare che ad aggredire la ragazzina sarebbero state due persone. E questo spiegherebbe il perche’, sempre secondo le indiscrezioni, del ritrovamento da parte degli agenti della Polizia Scientifica di tracce biologiche non solo di un uomo, come era sembrato fino a qualche ora fa, ma di due persone, un uomo e una donna. Tracce la cui entita’ e’ ancora tutta da valutare. Tutto questo, come si diceva, e’ pero’ ancora a livello ufficioso, visto che la Procura di Bergamo non ha ancora ricevuto nemmeno la relazione preliminare sull’autopsia.

In attesa di notizie certe, del resto, le stesse modalita’ del delitto stanno cambiando. Fino a ieri si dava per assodata la morte per strangolamento a causa delle lesioni rilevate sul collo della ragazza e perche’ le ferite da arma da taglio individuate erano ritenute non abbastanza profonde. Ora la situazione sembra cambiare di nuovo.

Negli ospedali si cerca uomo ferito ai genitali.
Secondo l’Agenzia Giornalistica Italiana, si cerca un uomo con ferite da arma da taglio, probabilmente ai genitali: questa la descrizione di un ferito che i carabinieri che stanno indagando sul rapimento e l’omicidio di Yara Gambirasio fanno ai medici di base e a quelli degli ospedali nel raggio di qualche decina di chilometri intorno a Chignolo d’Isola, dove é stato ritrovato il corpo della ragazza. Viste le tipologie delle lesioni riportate da Yara (numerose ferite da arma da taglio alla schiena, ai polsi e al collo, fatte probabilmente con due tipi di strumenti diversi, un punteruolo e un cacciavite o un coltello non affilato) si pensa infatti che ci sia stata una colluttazione durante un’aggressione di tipo sessuale tra il rapitore e la ragazzina. E visto che le coltellate sono sul corpo di Yara ma i vestiti sono intatti, si crede che l’assassino si fosse almeno parzialmente spogliato e abbia tentato di fare lo stesso con Yara. Per questo si conclude che nel corso della lotta l’uomo abbia riportato a sua volta dei tagli, forse in zona genitale. Per questo si chiede ai medici se nei giorni della scomparsa della ragazza si siano trovati a curare feriti con quelle caratteristiche. “Non abbiamo tracce precise che ci facciano pensare che quelle ferite esistano – chiarisce un investigatore – stiamo solo seguendo un’ipotesi”. (agi)