Il cadavere di Yara Gambirasio si trovava nel punto in cui e’ stato rinvenuto fin dal momento della morte. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Bergamo Massimo Meroni nel corso della conferenza stampa indetta per fare il punto sulle indagini sulla morte della ragazzina. “Non ci sono delle novita’ significative – ha premesso il magistrato – ma ho deciso di convocare i giornalisti per evitare indiscrezioni. Non e’ possibile andare avanti per mesi sentendo chiacchiere inutili in tv, fondate sul niente. Vorrei che non si dimenticasse che siamo davanti ad una tragedia con persone che soffrono e ho l’impressione che di questo non si sia tenuto conto.

Dobbiamo aspettare il termine delle analisi e delle indagini che dureranno molti mesi”. Il magistrato e’ poi sceso nello specifico: “Il cadavere giace in quel luogo fin dal momento della morte. Non ci sono segni evidenti di violenza sessuale, se non il fatto che il reggiseno era indossato, ma sganciato. Sono stati rilevati tagli sui polsi, sul collo, sul dorso e probabilmente sulle gambe, ma non sembra che questi siano stati la causa della morte essendo molto superficiali, e non possiamo ancora dire se siano stati fatti prima o dopo la morte. Ci sono segni di contusione di origine incerta, con un corpo contundente, percosse o caduta. Di sicuro sembrerebbe che la morte non sia dovuta per dissanguamento e pare certo che sarebbe avvenuta subito dopo la scomparsa, nell’arco di qualche ora”. I segni trovati sul corpo di Yara Sono casuali e non simboli esoterici, ha assicurato Meroni. “I segni – ha spiegato – si trovano in basso, verso la vita ma non direi che compongano un disegno specifico, sembrerebbero casuali. Non sembrano lesioni legate ad una difesa da parte della bambina, sembrano fatti con un’arma da taglio ma non siamo in grado di dire di che tipo esattamente”.(agi)