Abbiamo discusso con Norman Gobbi, Consigliere nazionale e candidato al Consiglio di Stato per la Lega dei Ticinesi, sottoponendogli alcuni temi cantonali.


TicinoLive: Quali sono, secondo lei, le tre sfide più importanti per il nuovo Consiglio di Stato? Quali ritiene saranno le tre priorità del nuovo Gran Consiglio?

Norman Gobbi: Attualmente le priorità sono l’occupazione, la sicurezza e il rilancio economico. Sono temi interconnessi tra loro, che necessitano un piano con cui si fissano risorse e priorità, con misure puntuali in diversi settori (dalla fiscalità, all’aumento degli effettivi di polizia, …). Per il Gran Consiglio, si tratta in particolare di definire con il Governo le misure necessarie affinché i meno fortunati possano essere aiutati con misure mirate: cassa malati, alloggio e socialità.

TL: Ritiene che l’attuale apparato statale e parastatale del nostro cantone sia adeguato ed efficiente? Oppure pensa che sia necessario un riesame, parziale o radicale?

NG: La mia tesi di laurea aveva per titolo “Dalla customer alla citizen satisfaction”, in cui affrontavo come strutturare i servizi alla cittadinanza e come misurare la soddisfazione dei cittadini quali utenti-clienti delle prestazioni statali. Credo che ci sia molto margine di manovra in questo ambito e non da ultimo molto spazio di miglioramento su come le risorse messe a disposizione per i servizi pubblici e parapubblici vengano impiegate.

TL: Quali saranno i temi per i quali lei si batterà prioritariamente?

NG: Certamente per la sicurezza, per una maggiore considerazione del Ticino a Berna e per una più attiva difesa degli interessi Ticinesi e Svizzeri verso l’Italia.

TL: Si parla spesso di quote rosa in Gran Consiglio. Ritiene sia meglio votare un candidato perché è valido oppure garantire una giusta ripartizione al gentil sesso?

NG: Le elettrici e gli elettori votano i candidati liberamente, chi per affinità su un certo tema (ad es. la caccia) e chi per un altro aspetto, ad esempio il genere. Le quote rosa non risolvono il problema della sottorappresentanza femminile in politica e in altri ambiti; anzi, rischia di sminuire le donne elette “solo perché donne”!

TL: Considera un tema preoccupante la paventata chiusura del tunnel del San Gottardo per circa 900 giorni? Se no, perché? Se sì, cosa spera potranno fare in merito il governo e il parlamento del Ticino?

NG: Preoccupante e disastrosa per tutto il Ticino e anche per la Svizzera! Il Ticino deve muoversi in più ambiti e in maniera coordinata. Da un lato l’ufficialità del Cantone contatta e unisce il fronte politico con altri Cantoni sensibili (Uri, Grigioni, Lucerna, …), dall’altro le associazioni economiche coinvolgono le associazioni a livello nazionale; questa pressione coordinata porterà ad una soluzione che garantisca al Ticino un collegamento stradale sicuro e continuativo con il resto del Paese.

TL: A cicli regolari torna in auge la discussione sul maggioritario e sul proporzionale. Chi ha il maggioritario vuole tornare al proporzionale (vedi canton Grigioni) e vice versa. Come vede la situazione in Ticino?

NG: Il maggioritario in alcuni Cantoni non risolve il problema della governabilità, mentre il proporzionale obbliga tutti a governare. Più che un problema di sistema è un problema di persone e di attitudine dei singoli; se uno o una è abituato ad agire e a proporre soluzioni, si può lavorare, mentre se uno o una è lezioso, si chiuda la storia.

TL: Fisco, un tema che tocca direttamente il portamonete dei contribuenti ticinesi. Lei è favorevole o contrario alla diminuzione del carico fiscale? Ritiene che i single siano fiscalmente discriminati?

NG: Favorevole. Il Ticino ha perso il vantaggio che aveva a livello fiscale; se per le famiglie siamo ancora molto attrattivi, per single e aziende abbiamo perso molto terreno. Non dobbiamo sottovalutare la concorrenza dei Cantoni a noi vicini e quindi dobbiamo continuare ad essere attrattivi fiscalmente.

TL: Oltre 16mila cittadini del Ticino sono privi della copertura di cassa malati. Come pensa possa essere affrontato questo spinoso problema?

NG: Una cassa malati pubblica. È inutile che lo Stato versi degli aiuti ai morosi e poi questi non pagano lo stesso i premi. È un sistema fatto per gli interessi delle assicurazioni e non degli assicurati.

TL: Dato che la Svizzera è costantemente presa di mira da più parti per i motivi più disparati, il Ticino che sponsorizza il carbone in Germania non teme di innescare una ritorsione da parte dell’élite politica tedesca a causa di aspetti ecologici? Ritorsioni che potrebbero avere conseguenze sulla politica estera della Svizzera?

NG: Non mi fa paura questo punto. Mi fa più paura l’immobilismo bernese nei confronti dell’Italia e il pericolo che Germania e Italia mettano fine al nostro segreto bancario, con la complicità dei nostri stessi consiglieri federali!

TL: L’Osservatorio del turismo, una creazione recente, va ad aggiungersi alle strutture dell’Ente turistico ticinese e ai vari enti turistici regionali. Secondo lei questa nuova istituzione risponde a una necessità effettiva? Oppure ritiene che sarebbe stato meglio destinare altrove questi fondi?

NG: In ogni ambito, economico, politico o militare, l’informazione è la base per poter agire. Se non sappiamo dove abbiamo bisogno di intervenire e non conosciamo i nostri clienti, è difficile fare politiche di marketing o di rilancio che abbiano successo. Questo osservatorio non deve però diventare l’ennesimo “rifugio peccatorum”, ma deve offrire spunti e riflessioni per indirizzare la politica di rilancio turistico in Ticino.

TL: Ritiene che il tema del Piano di Magadino riguardi solamente il Locarnese e il Bellinzonese oppure concerne l’intero cantone? Condivide l’idea di inserire un Parco sul Piano o pensa che possa esserci il pericolo di un Parco che diventi limitativo al futuro sviluppo di questa zona?

NG: Il Ticino è un Cantone di pianura per il 15% del suo territorio. Abbiamo il più alto tasso di boschi e foreste della Svizzera. Credo che se un parco ci debba essere sul Piano di Magadino, questo non debba essere in contrasto con le attività presenti (agricoltura in primis) e debba garantire la fruibilità del territorio alla popolazione. Sono d’accordo a bloccare l’espansione dei centri commerciali, ma il parco non deve limitare lo sviluppo o la sopravvivenza di strutture importanti come l’aeroporto di Locarno-Magadino.

TL. La politica accusa la stampa di strumentalizzarla e di causare una perdita di valori e un decadimento morale e di stile, sull’esempio di paesi vicini a noi. Ritiene sia un’accusa giustificata?

NG: Siamo tutti, politica e media, riflesso della società…

TL: Il mondo evolve e oggi in molti paesi alle coppie gay è permesso adottare dei bambini. Lei cosa ne pensa ?

NG: Non sono d’accordo. Accetto, visto che il Popolo l’ha votato, che ci siano le unioni registrate tra gay e lesbiche, ma che queste possano adottare dei bambini mi sembra troppo.

Per conoscere ancora meglio Norman Gobbi visitate il suo sito: www.vais.ch

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