L’invecchiamento della popolazione, insieme all’urbanizzazione, è una delle grandi tendenze mondiali che caratterizzano il 21esimo secolo. In maniera globale la proporzione dei cittadini di più di 60 anni raddoppierà passando dall´11 % del 2006 al 22% nel 2050. Evitiamo qui di elencare fattori e conseguenze di questo fenomeno in quanto già risapute e spesso ripetute su documenti sul tema.

Il Progetto “Città amiche degli anziani” è stato presentato al ventottesimo Congresso mondiale di gerontologia e di geriatria svoltosi nel 2005 a Rio de Janeiro. La guida elaborata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è disponibile su internet.

L’idea di una Città amica degli anziani si ispira al concetto voluto dall’OMS “Invecchiare rimanendo attivo”. L’obiettivo di questo strumento è quello di aiutare le città a creare ambienti urbani che consentano alle persone della terza età di restare attivi e di partecipare in buona salute alla vita sociale.

In maniera concreta, una città amica degli anziani deve adattare le proprie strutture e servizi affinché persone anziane con bisogni e capacità diverse possano avervi accesso e sentirsi a proprio agio.
Per far questo, la guida elaborata dall’OMS rappresenta un valido strumento per l’autorità politica per intraprendere quei cambiamenti necessari, per introdurre nuovi concetti di sviluppo territoriale e urbanistico che siano in sintonia con l’invecchiamento della popolazione.

Va detto che la persona anziana ha un particolare attaccamento ai luoghi, basato su componenti affettive ed emotive. I luoghi sono rappresentati oltre che dal proprio domicilio, dal quartiere e dalla città in cui vive. È quindi importante in questo contesto consentire alla persone di vivere in un ambiente idoneo dove al contempo possano trovare tutte le risorse e i servizi necessari.

Nella guida, un documento di 78 pagine, sono esaminati otto particolari aspetti della vita urbana:
1. Spazi esterni e edifici
2. Trasporti pubblici
3. Alloggio
4. Partecipazione alla rete sociale
5. Rispetto e inclusione sociale
6. Partecipazione da cittadini e lavoro
7. Comunicazione e informazione
8. Sostegno comunitario e servizi per la salute

Quali consiglieri comunali sensibili al tema dell’anzianità, riteniamo che aderire alla rete mondiale OMS delle Città amiche degli anziani permetterà a Lugano in primo luogo uno scambio con Città che hanno partecipato al progetto (in Svizzera solo Ginevra ha aderito). Ma soprattutto potranno essere progettati in futuro interventi adatti e durevoli che favoriscano la qualità di vita degli anziani.

La pianificazione del progetto va calcolata in 1-2 anni, e la realizzazione completa dello stesso dovrebbe avvenire sull’arco totale di cinque anni, dove la Città deve presentare all’OMS un rapporto di valutazione sulla situazione che descriva i progressi fatti secondo gli indicatori contemplati nella Guida. L’OMS ha infatti un ruolo di coordinamento, sostegno e di apporto di informazioni tecniche, oltre che quello di valutatore degli sviluppi dei vari progetti.

Per la realizzazione di quanto sopra esposto, e per far si che Lugano sia riconosciuta come Città amica degli anziani, è a nostro avviso necessario il coinvolgimento di diversi dicasteri, che potrebbero essere: territorio, istituti sociali, integrazione e informazione sociale. È inoltre necessario a nostro avviso sfruttare e migliorare le sinergie tra tutti gli attori pubblici e privati che possono partecipare a questo progetto.

Sulla base di quanto sopra esposto, chiediamo al Lodevole Consiglio Comunale di approvare la mozione con le seguenti risoluzioni:
1) La mozione è accolta
2) Il Municipio si attiva nella formazione di un gruppo di lavoro tra funzionari di diversi dicasteri
per avviare la pratica di adesione alla rete delle Città amiche degli anziani e per poi intraprendere la realizzazione del progetto.

Laura Tarchini, Consigliera comunale PPD
Marco Chiesa, Consigliere comunale UDC