Vassil Donev è l’unico giornalista bulgaro presente in Libia dall’inizio dei raid aerei. Si trova a Bengasi quale fotografo per l’EPA, l’European Press Agency. Giovedì 21 aprile ha rilasciato al quotidiano bulgaro Troud le sue impressioni sulla guerra in corso nel paese nord africano.

“Da qualche giorno non si vedono importanti operazioni militari – dice Donev – Si tratta senza dubbio di una strana guerra, un po’ indolente come lo sono i conflitti nei paesi del Sud: durante la giornata si combatte ad intermittenza, mentre di notte ci si riposa.
Le vittime nelle file degli insorti non sono unicamente uccise dai soldati del regime: molti sono morti o sono rimasti feriti mentre maneggiavano armi ed esplosivi con cui avevano poca dimestichezza.
In questa guerra non esiste la linea del fronte. Tutti si spostano in ogni direzione, in continuazione, senza strategia. La città di Ajdabiya oggi è controllata dai ribelli anti-governativi ma nei giorni scorsi il controllo era stato preso dai soldati del regime, poi di nuovo dagli insorti, poi di nuovo dalle truppe di Gheddafi.
I gruppi dei ribelli sono perlopiù dislocati sulla strada tra Ajdabiya e Marsa el Brega. Ogni tanto sparano, lanciano piccoli missili che hanno trovato qua e là, il tutto in modo approssimativo. Quando sono attaccati salgono sui loro veicoli e si ritirano sparando a casaccio. Nel complesso è una guerra abbastanza primitiva e caotica.”