Il sito infoinsubria.com riporta che uno studio realizzato dall’Ente italiano di previdenza e assistenza della categoria rileva che dei 15mila medici stranieri che operano in Italia un migliaio sono svizzeri.

“Il dato sul numero dei medici svizzeri impiegati in Italia è particolarmente curioso – si legge nell’articolo – Nella Confederazione, in questo momento, il 50% dei medici assistenti negli ospedali è straniero. E questo non perché le leggi svizzere siano più tolleranti con chi viene da fuori ma semplicemente perché manca personale qualificato. Un esercito di medici assistenti, di anestesisti, di tecnici di chirurgia, senza contare gli infermieri, giornalmente attraversa il confine per lavorare nelle cliniche e negli ospedali privati e pubblici del canton Ticino.”

In un articolo che risale all’estate scorsa, lo stesso portale parlava dei “medici italiani gabbati in Ticino”. Medici che per farsi riconoscere i titoli di studio e di specializzazione si erano rivolti a società di consulenza del nostro cantone per evitare le lungaggini burocratiche e le code agli sportelli. Servizi specializzati che sarebbero costati loro fino a 6000 franchi.
“Una somma enorme – si legge nell’articolo di infoinsubria.com – considerando che normalmente, seguendo la normale trafila, le spese per il riconoscimento dei titoli non supera i 650 franchi.”

Addirittura il portale italiano parla di “trappola” nella quale cadono gli incauti professionisti italiani e spiega come “ogni mese sono decine le richieste di medici stranieri che aspirano a lavorare in Svizzera. Tra questi ce n’è anche un certo numero che si lascia abbagliare dalle mirabolanti offerte di qualche intermediario pronto a promettere percorsi facilitati per accedere al riconoscimento dei titoli.”