Il Collegio Suizo de Madrid, una scuola privata nella cittadina madrilena di Alcobandas è nuovamente interessato da un caso di bullismo fra i suoi scolari.

La notizia viene riportata dal quotidiano spagnolo El Paìs. Le accuse riguardano maltrattamenti, emarginazione e ripetuta aggressione fisica e verbale ai danni di uno scolaro. I fatti erano iniziati nel 2009 e si sono protratti per due anni, malgrado i genitori del bambino avessero ripetutamente chiesto l’intervento del consiglio scolastico.

In una conferenza stampa odierna, Robinson Guerrero, il legale della famiglia, ha denunciato la passività dell’istituto e l’indifferenza che ha permesso l’aggravarsi della situazione.
“Di fronte ad un problema che riguarda l’intero collegio – ha dichiarato Guerrero – le autorità scolastiche si sono limitate ad insabbiare la questione. Arrivare a capire che il vostro bambino è vittima di bullismo è un processo lento, qualcosa di cui ci si rende conto notando i primi lividi, poi scorgendo lividi più grandi e infine vedendo vostro figlio piangere dicendo che non vuole più andare a scuola.”

Il padre del bambino racconta come malgrado le insistenti richieste, il collegio abbia sempre rifiutato di intervenire, negando che suo figlio avesse potuto subìre angherie da parte dei compagni. Anche la richiesta di incontrare le famiglie dei piccoli aggressori per cercare una soluzione era stata respinta. Nel frattempo i soprusi verso il piccolo continuavano e in ben due occasioni era stato necessario l’intervento di un medico.
Ora il bambino è stato tolto dal collegio e i suoi genitori hanno inoltrato una denuncia presso il Commissariato di polizia di Alcobendas.

Sino a ieri la direzione della scuola non ha rilasciato alcuna dichiarazione ma è atteso un comunicato in cui farà sapere la propria posizione. Non è la prima volta che il collegio svizzero di Madrid si trova coinvolto in un caso simile. Accuse di aver tollerato atti di bullismo fra scolari avevano colpito l’istituto già negli anni passati. Nel 2009 la scuola era stata condannata dal Tribunale Provinciale di Madrid a pagare 30mila euro alla famiglia del bambino aggredito dai compagni.

La denuncia inoltrata presso le istanze di polizia spagnole farà il suo corso e dovrebbe giungere sino all’ambasciata svizzera a Madrid. Per rigor di logica della vicenda dovrebbero anche essere messi al corrente il dipartimento degli Affari Esteri e la sua responsabile, Micheline Calmy Rey.
Sarebbe interessante sapere se questo dipartimento e la presidente della Confederazione siano o meno al corrente di questo caso, di quanto accade – ed è già accaduto in passato – presso il Collegio svizzero di Madrid.
Così come sarebbe interessante sapere, qualora ne fossero al corrente, se Calmy-Rey intende riferire in Parlamento di questa problematica e prendere provvedimenti al riguardo.