Il giorno dopo la richiesta congiunta di Italia e Francia di cambiare il sistema di Schengen il governo tedesco respinge l’ipotesi di modifiche sostanziali e ribadisce che la libertà di circolazione in Europa non si tocca. Ad eccezione se la minaccia migratoria dovesse toccare la Germania.

Il ministro tedesco degli Esteri Guido Westerwelle ha dichiarato che “se si vuole migliorare il sistema di Schengen va bene, ma la libertà di movimento in Europa non va rinegoziata.”
Il portavoce del governo tedesco ha definito Schengen un grosso successo che va difeso anche nel caso in cui la Commissione europea decidesse di portare modifiche.
Secondo Jens Teschke, portavoce del ministro tedesco degli Interni “nel caso di eventi eccezionali, come l’ingresso illegale di cittadini di paesi terzi o un afflusso di massa in Germania è ipotizzabile di reintrodurre i controlli alle frontiere.”

“Al momento non vedo alcuna necessità di cambiare il sistema di Schengen – ha detto al quotidiano Süddeutsche Zeitung Hartfrid Wolff, esperto di questioni interne del gruppo parlamentare della Fdp, l’alleato di Angela Merkel nell’esecutivo.
Quel che appare sicuro è che prima di agire il governo di Berlino attende che a muoversi sia la Commissione europea.

In chiaro accordo con Francia e Italia si sono invece espresse Malta e Grecia: Schengen va riesaminato affinchè porti a ridistribuire in modo più equo tra i vari paesi europei i flussi di migranti irregolari.