L’avvenimento era di quelli a cui non si poteva arrivare impreparati. Il matrimonio di Sua Altezza Reale il Principe William del Galles e la signorina Catherine Middleton. Non c’era spazio per l’improvvisazione, eppure in Mediaset sono riusciti ad impastare un prodotto vomitevole.

In studio un’imbarazzante Cesara Bonamici a fare da DJ tra Alfonso Signorini, in diretta dalla sua redazione, Cristina Parodi, con collegamento dall’abbazia di Westminster, unitamente a due inviati a Buckingham Palace e nelle strade di Londra.
Canale 5 ha mandato in onda quanto di più presenzialista e confuso la caciarona TV italiana è riuscita a presentare. Interventi confusi, sovrapposizioni di argomenti non pertinenti alla cerimonia, spot pubblicitari, replay, filmati d’archivio (tanto per farci “tirare il fiato”), gossip, gossip e ancora gossip.

Della cerimonia nuziale di ieri nelle case degli italiani è arrivato nulla che potesse far sospirare se non un sentimento di nausea da “navigazione disordinata”. Il culmine, o la colpevole supponenza, è stato toccato quanto a Westminster è arrivata l’elegantissima e splendida madre della sposa con il figlio (chiamato a prendere la parola durante la cerimonia) e Cristina Parodi – non sapendo nemmeno chi fosse quella signora – altro non ha saputo fare che criticare e schernire il cappello che portava.
In regia si erano poi accorti di cotanto disastro ma oramai il danno era fatto e comunque il popolo italiano che pretende? Cesara dallo studio manda la pubblicità, a Cristina viene detto della figuraccia (e non gaffe) e al ritorno in onda ecco una bella moviola sull’entrata in abbazia della futura suocera del Principe William con tanto di salamelecchi.

Grazie all’eleganza dialettica e competenza della signora Barbara Ronchi della Rocca e alla brava Daniela Fabello, da Comano la RSI la 2 ha presentato un documento storico completo di ogni dettaglio, lasciando allo spettatore il gusto di assaporare il clima solenne, la maestosità dell’avvenimento con la giusta porzione di argomenti ludici (dagli scommettitori ai gadgets), ma sempre con stile e classe. Grazie alla RSI e alle due commentatrici, le quali hanno preso per mano una piccola quota di mercato (il famoso share) permettendo di godere di un prodotto di alta qualità. Quel prodotto a cui sembra possano ormai accedere pochi privilegiati.

Noi che venerdì eravamo a casa, al lavoro o per la strada non eravamo vestiti in tight e non portavamo un cappellino, ma sicuramente ci siamo sentiti parte di un momento entrato nella Storia. Ognuno è stato libero di ricordare Lady Diana, la grande luce che ha illuminato i cuori in questo giorno di festa. Evviva gli sposi, evviva la RSI. Una grande lezione di giornalismo.

Domenica, quando ci sarà la cerimonia di beatificazione di Karol Wojtyla nessuno rimanga sorpreso se anziché una preghiera da Cologno Monzese echeggeranno le vuvuzela.

Giosualdo Magro