Si fanno più precise le accuse contro la dirigenza della Industrial Plans SA, ditta che opera in subappalto presso il cantiere dell’ex Palace a Lugano: oltre all’accusa di sfruttamento degli operai, anche estorsione, usura e falsità in documenti.

Uno dei due imprenditori della società era stato arrestato ieri, mentre l’altro è per il momento soltanto indagato.
Le indagini del Procuratore generale John Noseda sono state avviate a seguito della segnalazione del sindacato Unia, il quale aveva rilevato che gli operai della Industrial Plans SA venivano sottoposti a condizioni salariali di molto inferiori a quelle sancite dal CCL e obbligati a firmare – per non perdere il posto di lavoro – false ricevute di pagamento.

I sindacalisti dell’Unia rilevano come sia in aumento il numero di operai costretti ad accettare condizioni ingiuste pur di poter lavorare e come molte aziende ne approfittino. Operai che sono assunti da intermediari (come l’impresario della Industrial Plans SA arrestato ieri) i quali consegnano loro la busta paga dalla quale hanno prelevato la loro commissione. Sotto accusa andrebbero anche i committenti, che appaltando l’opera alle ditte con l’offerta più vantaggiosa non sono estranei al favoreggiamento di queste pratiche.
Come si legge quest’oggi sul Corriere del Ticino, di recente il Ministero pubblico ha ricevuto segnalazioni di abusi in diversi cantie¬ri pubblici. Di conseguenza le autorità chiedono la collaborazione dei cittadini per segnalare informazio¬ni che possano essere utili in quest’ambito. Saverio Lu¬rati, del sindacato Unia, ha inoltre presentato una mozione parlamentare per rafforza¬re e formare gli apparati ammini¬strativi logistici e degli appalti pubblici, costituire un gruppo di lavoro che approfondisca l’argomento e proponga mo¬difiche di legge, aumenta¬re la vigilanza.