Le spoglie dell’ex presidente socialista del Cile Salvador Allende sono state esumate lunedì nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria per stabilire se Allende si fosse o meno suicidato il giorno del colpo di Stato, l’11 settembre 1973.


L’inchiesta sulla sua morte era stata avviata lo scorso febbraio e gli esami della salma verranno condotti dal servizio medico legale cileno in collaborazione con esperti provenienti da paesi esteri.
Salvador Allende era morto a 65 anni per un colpo d’arma da fuoco alla testa nel palazzo presidenziale La Moneda a Santiago, bombardato dalle forze aeree durante il golpe ordinato dal generale Augusto Pinochet l’11 settembre 1973.
L’arma e le pallottole che lo hanno ucciso non sono mai state ritrovate e prima della sepoltura alla vedova di Allende e alle figlie non era stato permesso di vedere il cadavere.

Stando all’autopsia che era stata eseguita nell’ospedale militare di Santiago, Allende si era ucciso sparandosi un colpo sotto il mento. Anche la sua famiglia predilige la tesi del suicidio ma non si oppone all’inchiesta giudiziaria.
“Riteniamo importante per il Cile poter stabilire giuridicamente le cause della sua morte e le circostanze estremamente violente in cui questa morte è avvenuta – ha dichiarato la figlia di Allende, Isabel, che oggi è senatrice.
L’inchiesta è stata avviata congiuntamente all’esame di 125 dossier relativi a crimini contro l’umanità commessi sotto la dittatura di Pinochet, fra il 1973 e il 1990, che non erano mai stati trattati prima per la mancanza di denunce.

Il trasporto dei resti di Salvador Allende fuori dal cimitero di Santiago