Il principale aeroporto islandese dovrebbe restare chiuso anche oggi a causa dell’imponente nuvola di cenere seguita all’eruzione del vulcano Grimsvotn. L’attività eruttiva era iniziata sabato scorso.
Ieri sera la nube alta quasi 20’000 metri aveva preso la via della capitale dell’Islanda, Reykjavik. Già domani dovrebbe essere sopra la Scozia ed entro mercoledì sul nord della Spagna.

Gli addetti ai lavori stanno già valutando la chiusura dello spazio aereo di buona parte del continente, esattamente come era accaduto l’anno scorso, quando l’eruzione di un altro vulcano islandese, il Eyjafjöll, aveva paralizzato per diversi giorni il traffico aereo del continente.
Malgrado l’eruzione del Grimsvotn sia più violenta di quella dell’Eyjafjöll, Tumi Gudmundsson, professore di geofisica presso l’Università dell’Islanda ritiene che il vulcano provocherà perturbazioni limitate nel tempo e nello spazio e non si avrà lo stesso scenario dello scorso anno.
La nube di cenere è scesa a 10’500 metri e il fumo è più denso, dunque si disperderà in maniera inferiore. Quanto ai venti, non stanno soffiando verso il continente.

La Norvegia ha comunque sospeso i voli tra il continente e l’arcipelago di Svalbard, nell’Artico. Le autorità della Danimarca hanno deciso di chiudere lunedì pomeriggio una parte dello spazio aereo della Groenlandia.

Il vulcano Grimsvotn fotografato dalla Nasa