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A giugno il governo italiano presenterà una serie di misure per ridurre il deficit. Una decisione che interviene dopo l’avvertimento dell’agenzia di rating USA Standard & Poor’s, che ha abbassato l’outlook dell’Italia da stabile a negativo.
Lo scrive l’agenzia Reuters, che cita una fonte governativa.

Roma ha lasciato intendere che a giugno presenterà un piano di rigore di 35-40 miliardi di euro. La data della presentazione di queste misure interviene in tempi brevi per dare un segnale ai mercati “e comunque – secondo la fonte governativa – l’Italia ha saldamente in mano i cordoni del suo bilancio.”

Il governo di Silvio Berlusconi, indebolito dai recenti risultati elettorali, vuole dunque smentire Standard & Poor’s, che venerdì scorso affermava che stando al suo punto di vista le prospettive attuali della crescita dell’Italia sono deboli e sembra mancare la determinazione politica per le riforme atte a migliorare la produttività.
Di conseguenza l’agenzia di rating ha modificato la sua prospettiva sulla nota dell’Italia da stabile a negativa. Vi è una possibilità su tre che questo avvertimento sia seguito da un abbassamento della nota italiana, che attualmente si situa a A+, la quinta migliore possibile. L’Italia si trova ancora a sei livelli dalla categoria detta “speculativa”.

Come fa notare Jean François Robin, specialista del settore pressto Natixis, nel primo trimestre di quest’anno l’economia italiana è stata stagnante, il suo prodotto interno lordo è progredito solamente dello 0.1%.
La crescita italiana è stata la più debole della Zona euro fra il 2010 e il 2011, come ha indicato lunedì l’Isat, l’Istituto italiano di statistica. Sino ad oggi l’Italia è comunque riuscita ad evitare gli strali dei mercati. Il suo deficit pubblico, 4,5% nel 2010, è fra i più bassi della Zona euro.
“Il deficit italiano è principalmente alimentato dal servizio del debito, che raggiunge il 119% del suo Pil – sottolinea ancora Robin – un livello che non può soddisfare il governo, il quale deve diminuire ulteriormente il deficit.”

Contrariamente a Standard & Poor’s, l’altra agenzia di rating USA Fitch ritiene che il governo italiano abbia fatto fronte ai suoi impegni per il 2010 meglio del previsto e che l’Italia è sulla buona strada per raggiungere anche gli obiettivi 2011.
Quanto alla terza delle tre agenzie di rating americane, Moody’s, questa ha fatto sapere che non ha in programma di abbassare la nota italiana.