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Tauromachia agli onori in Francia, dove il 23 aprile scorso è stata iscritta nel patrimonio immateriale nazionale del paese. La decisione era stata presa dal ministro francese della Cultura Frédéric Mitterrand e aveva profondamente scioccato i suoi connazionali.
Mentre la Spagna percorre la via dell’abolizione della corrida, la Francia è il primo paese al mondo dove lo spettacolo del massacro dei tori diventa patrimonio culturale.

La decisione di Mitterand resta impopolare ad ogni livello. Il primo maggio scorso sei organizzazioni per la protezione degli animali riunite nell’Alleanza anti-corrida avevano trasmesso al ministro della Cultura la richiesta – inascoltata – di togliere la tauromachia dal patrimonio immateriale nazionale. Una manifestazione di protesta era stata programmata per sabato 28 maggio ma scorrendo i quotidiani francesi di oggi non se ne ha notizia.

La tauromachia – dal greco “tauros” ossia toro e “makheia”, combattimento – è l’arte di affrontare il toro. Non implica sempre la morte dell’animale ma evocarla fa immediatamente pensare alla corrida, la lotta impari che si conclude sempre con la morte del toro.
La corrida viene praticata in Spagna (lo scorso anno la Catalunya l’ha messa al bando), in Portogallo, nel Midi della Francia, in diversi Stati dell’America latina e degli Stati Uniti.
Gli storici ignorano dove la tauromachia ebbe inizio ma con ogni evidenza nei secoli si è sviluppata, nelle sue diverse forme, soprattutto in Spagna.