Il 12 marzo scorso, davanti al locale QUBE di Lugano, si verificò un grave episodio, che vide coinvolto un cittadino straniero, impiegato presso un’agenzia di sicurezza che non si è mai capito bene in che modo operasse sul nostro territorio.
Ricordo che a tal proposito è pendente un’interrogazione (Galusero, Poggi e Weber) del 15 marzo 2011, alla quale si vorrebbe avere una risposta.
E’ notizia di questi giorni, apparsa su un nostro quotidiano, che un altro “securino” giovanissimo, di nazionalità italiana, è stato arrestato per avere trafficato tra il mezzo chilo e il chilo di cocaina nel bellinzonese, soprattutto in via San Gottardo. Il giovane, poco più che ventenne, era impiegato presso una “nota” società di sicurezza privata con sede a Bellinzona.
Sono fatti che devono creare un certo allarme e pertanto chiedo al lodevole Consiglio di Stato:
1) Vista la giovanissima età del “securino” arrestato e al servizio di questa “nota” società di sicurezza con sede a Bellinzona, con quale permesso e soprattutto con quale formazione operava questo cittadino straniero?
2) Quante sono le agenzie di sicurezza che operano sul nostro territorio e con quali statuti operano?
3) Vi sono dei controlli regolari da parte dell’Autorità cantonale competente nei confronti di queste agenzie? Se sì, nel 2010 cosa è stato fatto di concreto (cifre)?
4) Non ritiene il Consiglio di Stato, anche alla luce di questo grave fatto (un “securino” che si mette a spacciare droga non è il massimo) che, finalmente, sia giunto il momento di monitorare e regolamentare la presenza di queste agenzie sul nostro territorio?
Donatello Poggi, deputato in Gran Consiglio