Lunedì 6 giugno il Consiglio degli Stati si è riunito in sessione straordinaria per discutere di politica europea e accordi bilaterali.
Nel corso delle discussioni è stata presa in esame la mozione del parlamentare UDC Maximilian Reimann per il ritiro della domanda di adesione all’UE depositata nel 1992 presso la CEE. Una mozione giudicata non pertinente e respinta con 33 voti contro gli 8 favorevoli.
Fra quelli che l’hanno invece giudicata molto pertinente vi era il Consigliere ticinese Filippo Lombardi, che ha messo di fronte ai parlamentari l’evidenza dell’atteggiamento deplorevole che Bruxelles e altri paesi, in particolare l’Italia, mostrano da anni nei confronti della Svizzera.
La presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey ha per contro rilevato che la mozione è inutile in quanto era stata inoltrata nel maggio 1992 alla CEE, la Comunità economica europea, un’istituzione che oggi non esiste più. Ha dunque definito inutile ogni discussione legata alla tematica.

“Perché andare a tirare la coda al cane che dorme? – ha chiesto Calmy-Rey, spiegando come abbia faticato non poco per convincere la Commissione di Bruxelles a valutare un approccio ragionato dei rapporti tra la Svizzera e l’Unione europea. La mozione di Reimann rovinerebbe il lavoro sin qui svolto.
“Piuttosto che perdere tempo in questo dibattito inutile – ha proseguito – ripetuto da anni sempre con gli stessi argomenti da entrambe le parti, meglio sarebbe concretizzare il proseguimento della via bilaterale, così come auspicato dal Consiglio federale.”