I deputati repubblicani, che alla Camera dei rappresentanti detengono la maggioranza, si interrogano riguardo alle basi giuridiche dell’impegno americano in Libia a lato delle forze della Nato.
Il capofila dei repubblicani, John Boehner, ha fatto capire che il Congresso potrebbe bloccare gli apporti finanziari: pur limitandosi al sostegno logistico alle operazioni militari, in Libia gli Stati Uniti spendono circa 10 milioni di dollari al giorno.
Contro Boehner si è espresso il senatore repubblicano John McCain, il quale ha chiesto ai suoi colleghi di partito di non opporsi all’intervento americano solo perché il presidente Obama appartiene ad uno schieramento politico diverso.
”Credo che intervenendo in Libia per metter fine alla catastrofe umanitaria il presidente abbia preso la buona decisione – ha detto McCain, rivale di Barack Obama alle presidenziali del 2008.
Fa intanto discutere la durata della missione Nato. I tre mesi stabiliti inizialmente sono scaduti e l’Alleanza teme lo status quo. Robert Gates, Segretario statunitense alla Difesa ha chiesto ai paesi membri della Nato un’accelerazione delle operazioni.
Nel frattempo il termine per concludere l’intervento alleato volto a rovesciare il regime libico è stato prolungato sino alla fine di settembre, ma per poter proseguire l’impegno bellico diverse nazioni devono passare attraverso il consenso dei rispettivi Parlamenti, come sta appunto accadendo negli Stati Uniti.
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