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Quando mancano quattro mesi alle prossime elezioni federali, un sondaggio condotto dall’Istituto Isopublic di Schwerzenbach fotografa le preferenze di voto fra i partiti svizzeri. L’inchiesta è stata condotta su un campione di 1’255 elettori svizzero tedeschi e romandi (idea per una mozione in Parlamento: perché i sondaggi nazionali dimenticano spesso di chiedere l’opinione dei ticinesi?).

Il sondaggio conferma l’avanzata dell’UDC e dei Verdi liberali, questi ultimi sicuramente avvantaggiati dalla “presa di coscienza ecologista” scaturita dal disastro alla centrale nucleare giapponese di Fukushima.
In base al sondaggio, all’UDC va il 28,7% delle preferenze di voto, mentre i Verdi liberali marcano un 8% di consensi (a marzo questa percentuale era del 6.1%, mentre nel 2007 era appena del 1.7%).
I liberali radicali scendono dal 17.7% del 2007 all’attuale 13.9%. Il PPD si posiziona al 13.2% delle preferenze (14.5% nel 2007).
I socialisti raccolgono il 18,6% dei consensi, in calo rispetto al 19.5% del 2007. I Verdi restano ai livelli di 4 anni fa, con il 9.9%. Il loro obiettivo alle prossime elezioni federali è andare al di sopra del 10%.