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Letizia Moratti, dopo la perdita del sindacato a Milano ha anche dato le dimissioni dal suo incarico di commissario straordinario per Expo 2015.
Nei giorni scorsi il Bureau International des Expositions (BIE) di Parigi ha lanciato l’allarme sui ritardi nel progetto: “Consideriamo indispensabile – ha dichiarato il presidente del comitato esecutivo del BIE Steen Christensen – lanciare le gare entro luglio e iniziare i lavori al più tardi a ottobre o non sarà possibile arrivare in tempo” per l’apertura del 1.maggio 2015 e “dovremo prendere le decisioni conseguenti”.
A questo si aggiunge la sempre più precaria situazione delle finanze pubbliche italiane, che ha spinto l’agenzia Moody’s ad annunciare il taglio del rating della Vicina Penisola e il presidente dell’Eurogruppo Juncker a dichiarare che un fallimento della Grecia (la quale, secondo alcuni illustri osservatori come il prof. Barone Adesi, sarebbe peraltro già fallita) avrebbe pesanti ricadute sull’Italia, ancor prima che sulla Spagna.
Un quadro che certamente non è di buon auspicio per la realizzazione di un progetto dai costi miliardari quale è expo 2015.

In queste circostanze il futuro di Expo 2015 si presenta quanto mai incerto.
Avendo il Cantone un proprio delegato al progetto nella persona dell’ex Consigliere di Stato Luigi Pedrazzini, chiedo al lodevole Consiglio di Stato:
1. Come valuta il CdS il quadro sopra esposto in relazione alle prospettive di effettiva realizzazione di expo 2015?
2. Quali passi sono stati finora (data della risposta) intrapresi dal Cantone in vista alla partecipazione ad Expo 2015 e per quali spese?
3. Quanto si pensa di spendere in totale per la partecipazione ad Expo 2015?

Lorenzo Quadri, Lega dei ticinesi