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La vicenda del tetto massimo del debito pubblico americano si sta avvicinando al capolinea. Il limite massimo di questo debito, per legge fissato dal Congresso, è di 14’294 miliardi di dollari ed è stato raggiunto alla metà di maggio.
Dall’inizio dell’anno il Segretario statunitense del Tesoro Timothy Geithner ha chiesto a più riprese al Congresso l’aumento del limite del debito pubblico ed ora la richiesta si fa davvero pressante. Il 16 maggio Geithner aveva dichiarato che se questo tetto non verrà alzato vi è un concreto rischio che dopo il 2 agosto lo Stato americano non potrà più funzionare.
Dall’inizio di maggio il vicepresidente americano Joe Biden sta trattando con il Congresso per trovare un accordo sul debito ma i negoziati sono fermi per le posizioni inconciliabili di democratici e repubblicani. L’abbandono delle trattative è stato confermato da Eric Cantor, leader della maggioranza repubblicana alla Camera dei rappresentanti.

Per aggirare la situazione di crisi in attesa della decisione dei deputati e permettere al governo di onorare i pagamenti in scadenza sino alla fine di luglio, un mese fa Geithner ha fatto ricorso ad una sorta di “trucco contabile” ed ha sospeso i pagamenti di due importanti fondi pensione federali.

Non sarebbe la prima volta che il tetto del debito viene aumentato. E’ dal 2001, dopo l’inizio della cosiddetta “guerra al terrorismo islamico” e del coinvolgimento militare degli Stati Uniti in Iraq e Afghanistan, che l’indebitamento del paese è salito costantemente e il tetto imposto per legge dal Congresso è stato periodicamente raggiunto e superato.