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Ospite del Politblog del quotidiano romando La Tribune de Geneve, le considerazioni del presidente del PLR svizzero Fulvio Pelli sulle tre minacce che pendono sul nostro paese.

– traduzione integrale dell’articolo

TDG: Il franco forte. La moneta svizzera resterà forte ancora a lungo perchè grazie all’ex ministro delle Finanze Hans Rudolf Merz la Svizzera ha potuto rimborsare i propri debiti, mentre in Europa e negli Stati Uniti è in corso un degrado finanziario. L’economia sta già iniziando a trasferire posti di lavoro all’estero. Quale soluzione?

FULVIO PELLI: E’ necessario fare di necessità virtù e attaccarci in maniera radicale ai costi, alfine di dare ridurre la pressione sulle imprese svizzere, a lungo termine e in maniera efficace. Nessuna sanzione contro i pendolari, perchè abbiamo bisogno di un mercato del lavoro mobile. L’IVA a tasso unico e una riforma dell’imposta delle aziende. Una tavola rotonda tra la Confederazione e i cantoni per snellire la burocrazia che grava sulle imprese. Nuovi accordi di libero scambio, ad esempio con la Cina, per aprire nuovi mercati ai prodotti svizzeri.

TDG: L’alto costo dell’energia. Questa minaccia viene dalla precipitosa decisione di uscire dal nucleare voluta dal centro-sinistra. Il presidente del PPD svizzero Christian Darbellay aveva annunciato “Il futuro inizia oggi!” e le sue parole hanno dato il via alla partenza all’estero dei settori industriali.
A causa dell’aumento del prezzo del gas e dell’elettricità imposto dalla Consigliera federale Doris Leuthard, la produzione energetica non avviene più al 100% in Svizzera.

FULVIO PELLI: Più mercato, più tecnologia e meno tasse e sovvenzioni. In futuro la Svizzera deve rimanere uno dei paesi meno cari dell’OCSE in materia dei costi dell’energia elettrica. Le sovvenzioni per il risanamento degli edifici o per l’installazione di pannelli solari non è la giusta via, in quanto è troppo cara. Sono preferibili regolamentazioni severe sui prodotti e gli edifici, così come una liberalizzazione del mercato dell’elettricità e investimenti per una migliore rete elettrica, per permettere ai consumatori di accedere alle energie rinnovabili. I cittadini ne hanno abbastanza di parole e hanno il diritto di esigere fatti concreti.

TDG: La terza minaccia è l’attacco dell’UDC contro la libera circolazione delle persone. Siamo pronti a rimettere in causa i bilaterali, che permettono a lavoratori europei qualificati e desiderosi di integrarsi di venire a lavorare in Svizzera. Invece di rendere possibile il loro arrivo, l’UDC vuole di nuovo instaurare una lotteria burocratica con i contingenti per i lavoratori stranieri. Produrre in Svizzera diverrà ancora più caro.

FULVIO PELLI: Se vogliano negoziare la libera circolazione delle persone dobbiamo essere
disposti a fare concessioni dolorose per quanto riguarda il segreto bancario o la trasposizione del diritto dell’UE. Per il PLR il prezzo da pagare è troppo alto.
Invece, i Consiglieri federali competenti devono affrontare di petto il problema dei rifugiati economici e limitare i raggruppamenti famigliari di paesi terzi, in quanto gli abusi in questi ambiti mettono in pericolo la libera circolazione delle persone.