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Martine Aubry, 60 anni e Segretaria del PS francese, martedì annuncerà la sua candidatura alle presidenziali francesi al posto di Dominique Strauss Kahn.

Prima che gli saltasse in mente di saltare addosso alla cameriera africana del Sofitel di New York, Dominique Strauss Kahn era il direttore generale del Fondo monetario internazionale, era un uomo potente, ricco, ammirato e corteggiato dalle donne e anche dagli uomini. E soprattutto era l’ingombrante candidato socialista favoritissimo alle presidenziali francesi del prossimo anno.
Adesso invece si trova agli arresti domiciliari a New York, in attesa di un processo per molestie e aggressione sessuale. Per poter attendere la data del processo fuori dal carcere, DSK aveva dovuto pagare una cauzione di ben 6 milioni di dollari.

Se fosse vera, per lui la brutta faccenda dell’aggressione alla cameriera è stata senza dubbio un suicidio politico. Un clamoroso passo falso di cui la sua collega di partito Martine Aubry ha saputo approfittare con molto opportunismo.
Se invece la storia dell’aggressione non fosse vera, allora Martine Aubry deve ringraziare chi ha saputo mettere in atto una trappola così ben riuscita ai danni del furbo e navigato Strauss Kahn.
E’ lei che arriva ad occupare il posto vacante per le presidenziali. Si giocherà le primarie socialiste di ottobre contro Ségolène Royal, Manuel Valls, Arnaud Montebourg e François Hollande (ex compagno della Royal e padre dei suoi 4 figli).

Nicolas Sarkozy ha commentato la candidatura di Martine Aubry definendola ideologica e settaria, sicuro che mai i francesi voteranno per una persona così “cattiva”.
A onoro del vero Sarkozy non aveva troppe simpatie nemmeno per il temibile avversario Strauss Kahn. Chi crede che dietro le vicende di New York vi sia stato un complotto, ritiene anche che di questo complotto Sarkozy fosse al corrente e ne avesse, addirittura, tirato qualche filo.