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Durante un convegno sui mercati finanziari, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble si è detto preoccupato per lo strapotere delle agenzie di rating americane (Fitch, Moody’s e Standard & Poor’s) ed ha auspicato la riduzione del loro operato, che negli ultimi mesi si è abbattuto in maniera devastante su paesi europei in gravi difficoltà economiche (Spagna, Italia, Grecia, Irlanda, Portogallo).
L’appello di Schäuble rimane purtroppo una voce isolata. Ad eccezione della sua presa di posizione e delle proteste espresse da Atene e Madrid, i governi dell’UE non dicono nulla contro il predominio di queste agenzie malgrado i danni che stanno arrecando all’economia europea.

Le agenzie di rating analizzano la solidità finanziaria di Stati, enti, governi, imprese, banche ed assicurazioni.
Le principali agenzie a livello mondiale, fondate nei primi anni del ‘900, sono le statunitensi Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch.
Oltre che per gli impietosi downgrade ai quali sta sottoponendo banche e nazioni europee, l’agenzia Moody’s è famosa perchè sino ai primi giorni del settembre 2008 definiva il colosso bancario americano Lehman Brothers “un istituto che merita il massimo dei voti” e gli attribuiva un rating oltremodo positivo.
Grande era dunque stato lo sconcerto quando, il 15 settembre 2008, la banca aveva annunciato di avere debiti bancari per 613 miliardi di dollari e debiti obbligazionari per 155 miliardi di dollari. Il suo fallimento aveva avuto una portata tale da innescare la disastrosa crisi economica e finanziaria a livello mondiale i cui effetti si fanno sentire ancora oggi.
Il giorno del fallimento di Lehman Brothers, con perfetta nonchalance Moody’s aveva abbassato il rating della banca al livello minimo, quello che equivale a “junk”, ossia “spazzatura”.