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Sabato 2 luglio si è tenuto al mercato coperto di Mendrisio il congresso straordinario del PLRT.
Un congresso voluto per preparare il partito alla campagna elettorale per le elezioni federali di ottobre e dove si è parlato anche molto del tema del momento, ossia il blocco parziale del ristorno dell’imposta alla fonte dei frontalieri, passato in Consiglio di Stato giovedì scorso grazie ai tre voti dei Consiglieri della Lega e del PPD.

Un blocco parziale che il PLRT considera avventato e sbagliato e dal quale la Consigliera di Stato liberale-radicale Laura Sadis si è voluta distanziare, giudicandolo non conforme al principio della legalità.
Anche il presidente del partito Walter Gianora ha espresso preoccupazioni per gli effetti del blocco: “Una decisione che avrà conseguenze negative a Berna come a Roma e in Ticino sulla nostra piazza finanziaria.”

Il presidente del PLR svizzero Fulvio Pelli ritiene inefficace quanto deciso e attuato giovedì scorso: “La forza di fare ritorsioni sull’Italia ce l’ha Berna, non il Ticino. Noi facciamo ritorsioni declamatorie.”
Giovanni Merlini ha dichiarato che “la soluzione al contenzioso può essere trovata solo riattivando canali diplomatici, non mostrando i muscoli. La decisione sui ristorni indebolisce ulteriormente il Ticino e mette in imbarazzo la Confederazione.”
Merlini ha poi aggiunto che l’obiettivo prioritario è che la Svizzera venga tolta dalla lista nera dei paradisi fiscali, una questione più urgente del ristorno della quota dell’imposta alla fonte dei frontalieri e della negoziazione sulla convenzione di doppia imposizione.

Walter Gianora ha sparato a zero contro Lega e contro il PPD: a suo dire l’improvviso ed anomalo asse fra questi due partiti punta a mettere fuori gioco Laura Sadis. Per Gianora questa inedita situazione “deve preoccupare i ticinesi, in quanto arrischia di destabilizzare un Governo che in passato ha sempre trovato nella concordanza la strada giusta per trovare soluzioni ragionate e sostenibili, senza illudere il Paese con giochi di prestigio.”
Criticata è stata anche l’alleanza fra Lega e UDC, elemento di destabilizzazione politica. I loro accordi – ha detto Gianora – sono sulla carta ma non sui temi ora scottanti di carattere federale.
Ovviamente accenni polemici non sono mancati all’ex liberale radicale Sergio Morisoli, che dopo l’elezione in Gran Consiglio si è detto fuori dal PLRT e si è messo in lista per le elezioni federali come esponente di Lega-UDC.