Con la presenza sul territorio di diversi e mirati Enti turistici, l’Ente turistico ticinese appare sempre meno necessario, sempre più costoso, inutile ed obsoleto. Andrebbe smantellato e l’economia del cantone ne trarrebbe giovamento. Di sicuro il turismo del cantone non ne soffrirebbe.


Era desolante ascoltare ieri sera al Quotidiano un dimesso Tiziano Gagliardi, direttore dell’ETT, dichiarare che “ormai” il turismo quest’anno va male e che solo nel 2012 si potrà pensare ad una ripresa.
Tristi dichiarazioni se si mettono a lato dei cospicui mezzi finanziari e logistici messi a disposizione di questo Ente.

All’assemblea di ieri a Rivera Marco Solari, Presidente del Festival Internazionale del Film di Locarno e dell’ETT, ha detto che la soluzione starebbe nel mantenere l’Ente ma rivedendo il suo ruolo, mettendolo al servizio degli Enti turistici locali (non dovrebbe già essere così?): “Istituzionalizzare meglio i rapporti fra i vari enti e chiarirne le responsabilità, ancorando alla legge aspetti che finora funzionavano in gran parte sulla base di relazioni interpersonali.”
Solari ha dichiarato che le strutture alberghiere del Ticino sono in gran parte vecchie. In Ticino mancherebbe inoltre la cultura dell’accoglienza, basilare per il successo del settore.
Il problema del turismo, a suo dire, va ricondotto agli anni ’70 e ’80, quando il governo privilegiava il settore terziario e l’immobiliare. Per questo Solari ritiene che la colpa della crisi non debba essere messa a carico dell’ETT.