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Giugno 2008: la Federal Reserve, la banca centrale americana, concede un prestito di 18 miliardi di dollari al colosso bancario Lehman Brothers. I media non ne sono a conoscenza, in quanto l’operazione è stata tenuta segreta
Settembre 2008: Lehman Brothers fallisce e innesca una crisi economica a livello mondiale i cui effetti si fanno sentire ancora oggi.

Negli Stati Uniti ovviamente la polemica è alle stelle, alimentata da un’altra notizia sui prestiti della Fed. Il 26 maggio scorso avevamo scritto dei prestiti segreti che la Federal Reserve aveva concesso dal marzo al dicembre del 2008 a diverse grandi banche negli Stati Uniti.
Prestiti che rientravano in un piano d’emergenza di 80 miliardi di dollari. Lo scopo era quello di alleviare la tensione sui mercati dopo il dissesto finanziario mondiale innescato dal fallimento della Lehman Brothers.

Gli 80 miliardi di dollari fissati inizialmente erano stati ampiamente superati. Credit Suisse, Goldman Sachs e Royal Bank of Scotland avevano ricevuto ciascuna 30 miliardi. 15 miliardi di dollari erano stati versati a UBS, Deutsche Bank e Barclays. Morgan Stanley e BNP Paribas avevano ricevuto prestiti per 10 miliardi. Citigroup, JP Morgan Chase e Merrill Lynch avevano chiesto ciascuna 5 miliardi di dollari. Il tasso d’interesse dei prestiti era stato fissato allo 0.01%.

Dopo queste prime rivelazioni, la Federal Reserve è stata obbligata dal Freedom of Information Act (la legge federale che impone la trasparenza allo Stato e tutela la libertà di stampa) a rivelare ulteriori dettagli dei suoi prestiti segreti.
E così oggi si è saputo dei 18 miliardi di dollari alla Lehman Brothers, tre mesi prima del suo fallimento. Lo sconcerto è totale. Uno dopo l’altro sembrano svelarsi gli eventi che hanno condotto gli Stati Uniti alla disastrosa situazione in cui si trovano oggi.