Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/clients/d43697fba9b448981cd8cd1cb3390402/web/content/themes/newsup/inc/ansar/hooks/hook-index-main.php on line 116

La decisione dell’agenzia di rating Moody’s di declassare a livello di « spazzatura » il debito bancario portoghese garantito dallo Stato ha oscurato gli sforzi europei per aiutare i paesi in difficoltà nella Zona euro senza dover ricorrere alla ristrutturazione del debito.
Il downgrade di Moody’s è intervenuto martedì sera, poco dopo l’annuncio di Lisbona di un piano di austerità a condizioni più severe di quelle imposte per ottenere gli aiuti internazionali ed ha rimesso in questione l’impegno europeo di fronte alla crisi del debito sovrano.
Moody’s ritiene che il Portogallo potrebbe avere bisogno di un secondo piano di aiuti, proprio mentre i governi europei e le banche stanno negoziando un secondo intervento di aiuti alla Grecia, paese che versa in condizioni economiche ben peggiori di quelle portoghesi.

L’Irlanda, che ha ugualmente beneficiato della manna europea, dovrà ridurre le sue spese se vorrà raggiungere le condizioni imposte dall’aiuto internazionale per 85 miliardi di euro.
Un’analisi della scorsa settimana dell’agenzia Reuters ritiene che anche l’Irlanda dovrà ricorrere ad un secondo piano di salvataggio, perché la crescita non sarà sufficiente per rientrare sui mercati nel 2013, come previsto.

Per giustificare il brutale downgrade del debito del Portogallo, Moody’s evoca la gestione della crisi da parte dell’Unione europea ed in particolare il progetto di condividere con i privati il carico finanziario dei futuri piani di aiuto.
Stando all’agenzia è una scelta che può scoraggiare i privati per i futuri finanziamenti del debito pubblico ed accresce il rischio economico degli investitori, impedendo al Portogallo di tornare rapidamente sui mercati a condizioni accettabili.
La tensione è dunque alta nei rapporti fra le agenzie di rating americane e l’Unione europea, i cui vertici vogliono ad ogni costo evitare una qualsiasi ristrutturazione del debito. La Commissione europea ha criticato l’operato di Moody’s e il suo presidente Josè Manuel Barroso l’ha definito un attacco alla trasparenza.

L’opinione generale è che le agenzie di rating stanno rendendo impossibile il recupero dei paesi europei più indebitati. Nondimeno si fa strada anche fra diversi governi della Zona euro l’opinione che, malgrado le dichiarazioni dei vertici dell’UE, la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda dovranno prima o poi ristrutturare il loro debito ed affrontare le conseguenze delle ingentissime perdite che ne deriveranno.
Ci si aspetta che il Fondo monetario autorizzi lo sblocco della rata da 12 miliardi per la Grecia, dopo che sabato i ministri delle Finanze della Zona euro avevano dato l’accordo. Ma stando a fonti dello stesso FMI, i paesi membri non europei del Fondo sono sempre più contrari all’idea di finanziare una crisi europea la cui fine appare molto lontana.

(Fonte: Le Point.fr)