Per la prima volta dall’attentato del 3 giugno, quando una bomba era scoppiata all’interno della moschea del palazzo presidenziale di Sanaa, il presidente dello Yemen si è mostrato in televisione, lasciando tutti a bocca aperta per la sopresa.
Infatti l’opinione generale era che Ali Abdallah Saleh fosse ormai morto o talmente malmesso da non potersi alzare dal letto. Invece venerdì è apparso sul canale televisivo nazionale, invero molto diverso dalle ultimi immagini prima dell’attentato. Il viso porta evidenti le tracce delle bruciature, la testa è coperta dal tradizionale foulard yemenita. Il presidente non ha parlato in diretta; il suo discorso è stato registrato in Arabia Saudita, dove Saleh si trova ricoverato dal 4 giugno per curare le fratture e le bruciature riportate nell’attentato.


Dopo questa apparizione, i suoi sostenitori sono scesi nelle strade della capitale Sanaa scandendo slogan in suo favore, manifestazioni di gioia che sono durate ore.
Nel discorso televisivo Saleh si è detto favorevole ad avviare un dialogo con i suoi oppositori e a condividere il controllo del paese nel rispetto della Costituzione e secondo le leggi yemenite. “Non sono contro la partecipazione dell’opposizione al governo – ha detto – Sono favorevole alla partecipazione di tutte le forze politiche ma sulla base di un programma approvato dal popolo.”
Saleh ha poi avuto parole di ringraziamento per il vice presidente Abdou Rabou Mansour Hadi, che dal 4 giugno assicura l’interim al potere, per gli sforzi che sta compiendo in collaborazione con gli altri partiti politici per uscire dalla crisi attuale.
Qualche ora prima dell’intervento televisivo, Mansour Hadi aveva proposto di formare un governo diretto dall’opposizione e di mantenere Saleh alla guida del paese sino alle prossime elezioni presidenziali.