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Il repubblicano John Boehner, presidente della Camera dei Rappresentanti e principale interlocutore del presidente Barack Obama sulle discussioni di bilancio, ha annunciato sabato che il suo partito rinuncia a trovare un accordo globale sul debito.

Dopo aver rilanciato giovedì scorso le discussioni destinate ad allontanare lo spettro di un default di pagamento del debito, Obama ha incontrato oggi i capofila del Congresso per fare il punto sui negoziati riguardanti il bilancio.
Il presidente ha affermato che l’incertezza che predomina nella lotta contro il deficit e per l’aumento del tetto del debito (un aumento degli attuali 14’294 miliardi di dollari fissati per legge) contribuisce ad alimentare la crisi del mercato del lavoro. Il limite massimo di questo debito è stato raggiunto a metà maggio.

I repubblicani sono contrari all’innalzamento del tetto del debito se questo non viene accompagnato a drastici tagli di bilancio. John Boehner ha sinora ufficialmente escluso di rinunciare ai vantaggi fiscali per i contribuenti più ricchi, un’eredità della presidenza del repubblicano George Bush.
Dal canto suo Obama ha accettato il principio di una riduzione importante delle spese ma si augura che venga accompagnata da un aumento delle imposte a carico dei ricchi, alfine di giungere a ridurre il debito del paese, circa 4’000 miliardi di dollari accumulati in poco più di 12 anni.