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La Siria ha accusato gli Stati Uniti di provocazioni e ingerenza negli affari interni del paese, dopo le dichiarazioni della Segretaria di Stato Hillary Clinton, secondo cui il presidente siriano Bachar al Assad ha perso ogni legittimità e non è più un elemento politico indispensabile, né in Siria né all’estero.
La Clinton ha anche definito ingiuriose le voci secondo cui gli Stati Uniti appoggerebbero il regime al Assad per motivi di stabilità nella regione.

Washington e Parigi hanno criticato la Siria dopo che lunedì centinaia di partigiani del presidente siriano hanno attaccato le ambasciate di Stati Uniti e Francia a Damasco. Non vi sono stati feriti ma i danni materiali sono ingenti.
I manifestanti protestavano contro la presenza ad Hama di emissari dei due paesi. Nelle ultime settimane gli abitanti di questa località avevano subìto la violenta repressione da parte delle forze governative. I morti si contano a centinaia.

Il premier francese François Fillon ha criticato il silenzio del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su quanto accade in Siria da ormai 4 mesi. Germania, Francia e Gran Bretagna avevano presentato all’ONU un progetto di risoluzione al quale Russia e Cina – che hanno diritto di veto – si oppongono.
“Una situazione inaccettabile che deve essere sbloccata – ha detto Fillon.