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Lo scenario tanto temuto di un contagio sta prendendo forma all’interno della Zona euro. Spagna ed Italia sono nel collimatore dei mercati, le loro condizioni di prestito sono state degradate (adesso equivalgono a “spazzatura”) nella mattinata di martedì 12 luglio.
Per la pressione dei valori bancari, a margine di una serie di sessioni di crisi a Bruxelles, sono crollate anche le Borse. Le discussioni sono riprese nel pomeriggio ma non vi sono speranze di rapidi progressi.

Di fronte all’urgenza, i paesi membri della Zona euro si sono scontrati come mai avevano fatto prima per la concessione del secondo piano di aiuto alla Grecia.
I ministri delle Finanze hanno promesso un accordo al più presto, ma a causa delle divergenze sulla partecipazione dei creditori privati al nuovo salvataggio e sull’eventualità di un default della Grecia, non è stato fissato un preciso calendario.
Per calmare gli animi, dopo otto ore di trattative nella notte fra lunedì e martedì è stato diramato un comunicato congiunto. I ministri delle Finanze hanno confermato la loro volontà di preservare la stabilità finanziaria nella Zona euro e assicurano di voler migliorare la capacità di resistenza al rischio di contagio.

Per cercare di arginare il contagio, i ministri rilanciano il rinforzo delle capacità d’azione del Fondo europeo di stabilità finanziaria, creato nel 2010 all’indomani dell’attivazione del primo piano di aiuto alla Grecia (un piano che era stato approvato ed attuato in poche settimane grazie all’influenza dell’allora direttore generale del FMI, Dominique Strauss-Kahn).
Il Fondo europeo di stabilità finanziaria ha la capacità di concedere prestiti per 440 miliardi di euro, ma oggi non è comunque sufficiente per correre in aiuto di Italia e Spagna.

Intanto la banca d’investimenti Bank of America Merrill Lynch mette in guardia da un ulteriore deterioramento del mercato dei bond italiani, ritenendo che potrebbe minacciare la ripresa economica globale e portare a scenari difficilmente prevedibili per i mercati finanziari.
“Essendo il terzo più grande mercato dei bond al mondo, dopo Giappone e Stati Uniti – scrivono gli analisti dell’istituto finanziario americano – l’Italia potrebbe causare un evento sistemico. L’aumento delle pressioni sul finanziamento e il verificarsi di una crisi del debito sovrano avrebbero delle ripercussioni che si estenderanno ben oltre l’Eurozona.”