La nostra presidente della Confederazione è un personaggio che spesso non misura le parole e che certamente non si tiene peli sulla lingua. Lo ha dimostrato ancora una volta reagendo con veemenza alle recenti critiche sul suo nuovo look “anni ’60”, che nei giorni scorsi ha riempito le pagine dei giornali elvetici.

Le recenti critiche sul suo aspetto non le sono piaciute e Micheline Calmy Rey ci tiene a farlo sapere.
Il suo malumore lo ha affidato ad un’intervista apparsa sul quotidiano romando Le Matin. Al giornalista la presidente della Confederazione si è rivelata scocciata e non ha misurato le parole per dire che ne ha abbastanza della stampa che la prende di mira ogni volta che cambia pettinatura e abbigliamento. “Dovreste dare importanza alle mie azioni politiche, non al mio aspetto.”

Al giornalista che le chiede se si rende conto di portare abiti quantomeno vistosi per la funzione che ricopre a livello politico, Micheline Calmy Rey risponde : “Acquisto i miei vestiti nei negozi, come ogni altra donna. Mi innervosisce il fatto che i giornalisti si concentrino sul mio abbigliamento (in particolare stivali e pantaloni, ndr) e non sul mio messaggio politico, sul contenuto dei miei colloqui a livello diplomatico, come è stato il caso, ad esempio, durante la mia visita a Roma e al mio incontro con Silvio Berlusconi (il 1. giugno 2011, ndr). Stiamo vivendo una crisi con l’Italia e questi colloqui erano importanti per la Svizzera, hanno permesso di avviare contatti diretti sulle questioni fiscali.”

Alla domanda “Cosa avrebbe voluto che si scrivesse sul vostro recente incontro a Ginevra con il Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki moon?”, Calmy Rey ha risposto che si sarebbe aspettata di leggere commenti sull’importanza della Ginevra internazionale e della sede dell’Onu, che permette alla Svizzera di far valere gli interessi del paese a livello internazionale. E non commenti beffardi sulle sue scarpe e sul suo nuovo taglio di capelli.

Riguardo alle critiche che le erano piovute addosso quando era andata in viaggio ufficiale in Cina e nelle due Coree calzando scarpe da ginnastica, Calmy Rey risponde : “Mi ero rotta il ginocchio due giorni prima della partenza. Avevo bisogno di scarpe a suola piatta e avevo trovato queste scarpe da ginnastica. Le ho portate perché mi piacevano.”

Secca è poi la risposta alla domanda “Accetta le critiche al suo abbigliamento che, come detto, viene spesso considerato inadeguato al suo ruolo politico?”
“No! Credete che la forma o il colore dei miei vestiti abbiano più importanza della mia competenza in materia di dossier federali e internazionali? Come se quel che indosso possa condizionare i risultati del mio operato!”