Le agenzie di rating statunitensi stanno attirando sempre più critiche da parte dei governi europei e da parte della stessa Unione europea a causa dei loro incessanti tagli a banche, società e nazioni. Nel settimanale svizzero tedesco Wochenzeitung, il politologo Elmar Altvater spiega per quale motivo queste agenzie andrebbero soppresse.
“Le agenzie di rating sono coalizzate con il sistema bancario internazionale e contribuiscono a creare utili per questo stesso sistema – scrive Altvater – Più la nota di un paese è negativa e maggiore è il rischio di un default di pagamento. I premi di rischio sugli interessi possono dunque essere aumentati, il che permette ai creditori di realizzare maggiori guadagni.
Attualmente la Grecia deve rimborsare un tasso d’interesse a due cifre… è la garanzia che questo Stato sommerso dai debiti non riuscirà mai a far fronte ai suoi impegni. Per la Grecia il fallimento rimane così l’unica via d’uscita.
Oltre a ciò, le agenzie di rating operano sul piano geopolitico. Determinando note sovrane influenzano il valore dei titoli di Stato e indirettamente il corso delle valute.
Il dollaro sale quando l’euro è debole e in questo modo il dollaro può continuare a ricoprire il ruolo di moneta di scambio del petrolio. Per gli Stati Uniti ricevere pagamenti in dollari è una questione capitale. Le agenzie di rating esercitano il potere di un sovrano senza avere alcuna sovranità. Fanno parte della gilda dei ciarlatani neoliberali. E’ essenziale privarle di ogni potere.”
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