Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/clients/d43697fba9b448981cd8cd1cb3390402/web/content/themes/newsup/single.php on line 88

A Washington Barack Obama mostra apertamente il suo malcontento verso i deputati repubblicani del Congresso, che da settimane si oppongono alle proposte democratiche per giungere all’accordo che porterà ad aumentare il massimo legale del debito pubblico del paese.
Messo alle strette, senza più tempo a disposizione (il termine ultimo per decidere è il 2 agosto), lunedì sera Obama ha lanciato un appello, chiedendo all’opinione pubblica di fare pressione sui deputati repubblicani per spingerli a collaborare.

Il presidente ha accusato i deputati del partito avverso di trasformare il popolo americano in “vittime collaterali” della loro strategia, che punta a rifiutare – per motivi elettorali – qualsiasi proposta che non sia in linea con le loro convinzioni.
Obama ha anche respinto la proposta del presidente repubblicano della Camera dei rappresentanti John Boehner di votare un aumento del tetto del debito per nove mesi, in quanto questo non porterebbe nessuna soluzione, costituendo anzi un grosso pericolo.
L’intenzione di Boehner era portare la discussione attuale a marzo 2012, dopo l’inizio della campagna elettorale presidenziale.

Boehner punta ad un accordo con il Senato, a maggioranza democratica, che però gli analisti ritengono poco probabile. I democratici hanno proposto una riduzione delle spese di 2’700 miliardi di dollari su 10 anni, con la garanzia che i bisogni del finanziamento saranno coperti sino al 2013. I repubblicani puntano invece alla riduzione delle spese di 1’200 miliardi su 10 anni e un aumento del massimo del debito pubblico di 1’000 miliardi, il che garantirebbe i bisogni finanziari del paese solamente per pochi mesi.