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Anders Breivik è pazzo. A dirlo è il suo avvocato difensore, Geir Lippestad, che oltre ad avanzare la richiesta di infermità mentale insiste sul fatto che l’uomo non ha agito da solo e dunque non deve portare su di lui l’intera responsabilità dei fatti di Oslo e Utoeya.

Secondo Lippestad, Breivik ha preparato ed attuato l’attentato nella capitale e la mattanza sull’isola dove si svolgeva il raduno dei giovani laburisti insieme ad altre persone, alcune norvegesi ed altre residenti in paesi esteri. Contraria invece l’opinione della polizia, che dopo le indagini è certa che l’uomo abbia fatto tutto da solo.
Il codice penale della Norvegia prevede un massimo di 21 anni in detenzione. Per evitare l’eventualità che Breivik torni libero a 53 anni è stata invocata nei suoi confronti l’accusa di “crimini contro l’umanità”, che farebbe salire la pena a 30 anni.

Breivik è sicuro che qualcuno lo ucciderà in carcere e il pensiero di diventare “un martire” non sembra dispiacergli troppo.
Per certi versi questa smania di protagonismo ha trasformato alcuni momenti della sua comparsa in tribunale, dove si è dichiarato innocente, in una tragicommedia, quando ha chiesto di poter leggere ad alta voce il suo manifesto, 1500 pagine piene zeppe di proclami nazionalisti.
Ha cominciato a leggere in inglese, ma il giudice lo ha interrotto dicendogli che in tribunale si parla norvegese. Così lui ha continuato ma incapace di tradurre simultaneamente le frasi nella sua lingua si è impappinato, finchè – spazientito – il giudice gli ha ordinato di sedersi e di tacere. Poi ha decretato lo stato d’arresto preliminare in attesa del processo: otto settimane di fermo, di cui quattro in completo isolamento.

L’avvocato Lippestad si dice convinto che il suo cliente sia uno squilibrato psicopatico: “Vive isolato dal mondo reale – ha detto – Crede di trovarsi all’inizio di una guerra ed è convinto di aver svolto la prima missione contro i “traditori della patria”, cioè i laburisti. Gli ho detto che se proverà a dimostrare che non è pazzo e che ha agito consapevolmente potrà trovarsi un altro avvocato. ”