La Commissione europea ha deciso che non vi sarà nessun piano di salvataggio per Spagna, Italia e Cipro, paesi pressati sia dai mercati che dalle agenzie di rating americane. Bruxelles ritiene che la soluzione della crisi sia di competenza dei governi di questi paesi.
“La questione di un salvataggio non è sul tavolo delle discussioni – ha dichiarato la portavoce dei Servizi finanziari dell’Unione europea Chantal Hugues – Quel che è importante è che le autorità di questi paesi prendano le misure necessarie in materia di consolidamento fiscale. Siamo fiduciosi al riguardo.”
I tassi delle obbligazioni spagnole e italiane a dieci anni hanno raggiunto martedì nuovi picchi, i più alti dalla creazione della Zona euro. Gli investitori temono che il problema del debito peggiori a causa del rallentamento della crescita economica.
Di fronte a questa situazione, il Comitato di stabilità finanziaria italiano guidato dal ministro Giulio Tremonti si è riunito martedì pomeriggio. In Spagna il primo ministro Zapatero ha fatto sapere che rinvierà le sue vacanze per sorvegliare l’evolversi della situazione.
Interrogata sulla situazione di Cipro – la cui nota sovrana è stata declassata sia da Moody’s che da Standard & Poor’s, la portavoce dell’UE ha confermato che nessun piano di aiuti è previsto, in quanto “questo paese è determinato a fare il necessario per consolidare le sue finanze.“
Lunedì la più grande banca di Cipro, la Bank of Cyprus, aveva chiesto al governo di Nicosia di prendere rapidamente misure per evitare di dover chiedere aiuto a Bruxelles.
Dopo l’approvazione del secondo piano da 160 miliardi di euro di aiuti alla Grecia e l’assicurazione di sostenere i paesi della Zona euro in difficoltà, zone d’ombra sussistono sulla modalità con cui Bruxelles opera questi aiuti, il che inquieta notevolmente i mercati.
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