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Le Borse asiatiche accelerano le perdite nella mattinata di lunedì, dopo l’abbassamento del rating degli Stati Uniti e mentre i dirigenti delle principali economie del pianeta sono mobilizzati per evitare un crash mondiale.

La Borsa di Tokyo aveva aperto in calo del 1.40% e nel pomeriggio (le 5 del mattino ora svizzera) perdeva 2.13%.
Seul scende del 6.3%. Hong Kong segna un secco -4.04% (dopo aver aperto in ribasso del 2.57%). Shanghai ha perso in mattinata oltre il 4%, Bombay ha perso il 3.08% appena un’ora dopo l’apertura del mercato.

Negli scambi elettronici in Asia, il petrolio ha segnato una perdita netta.
A metà giornata il barile di “light sweet crude” per consegna a settembre è sceso a 83.89 dollari (-3,44%). Il Brent del Mare del Nord per consegna a settembre è sceso a 106.54 dollari (-2,59%).

L’oro ha registrato un nuovo picco sul mercato di Hong Kong, salendo a 1.704,80 dollari USA l’oncia. Un valore rifugio che sta attirando un gran numero di investitori.
“La gente ritira i propri risparmi dai mercati del dollaro e dell’euro per piazzarli sia nell’oro che nello yen giapponese – ha indicato all’agenzia Dow Jones un operatore finanziario a Tokyo.

A Tokyo l’euro si è consolidato rispetto al dollaro dopo l’annuncio della Banca centrale europea di voler acquistare obbligazioni della Zona euro.
Gli investitori attendono un intervento a beneficio di Italia e Spagna. Al riguardo la Bce non ha rilasciato nessuna conferma.

Il ministro giapponese delle Finanze Yoshihiko Noda ha dichiarato che i ministri della Finanze e i dirigenti delle banche centrali dei paesi del G7 si impegnano a prendere tutte le misure necessarie per sostenere la stabilità finanziaria e la crescita e per evitare gli eccessivi movimenti sui mercati dei cambi.
Il G7, costituito nel 1976, comprende gli Stati Uniti, la Germania, il Giappone, la Gran Bretagna, la Francia, l’Italia e il Canada.