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Conseguenza dell’apprezzamento del franco: Herbert Bolliger, presidente della direzione generale del gruppo Migros, agita lo spettro della soppressione di posti di lavoro.
Le filiali della Migros nelle località di frontiera sono particolarmente minacciate e alcune potrebbero subire una riduzione del personale per ovviare alla diminuzione della cifra d’affari fra il 6% e l’8%.
Il fenomeno, ha precisato, riguarda soprattutto la regione ginevrina, lungo la frontiera tedesca e quella austriaca.

A sentirlo parlare, sembra che Herbert Bolliger incolpi gli svizzeri che vanno a fare gli acquisti oltre confine. Il cosidetto turismo degli acquisti.
E’l’impressione che traspare dall’intervista che ha rilasciato domenica alla SonntagsZeitung. Nelle sue dichiarazioni giustifica anche il margine lordo del 37% del gigante della distribuzione, uno dei più alti fra le società di distribuzione europei: “La struttura dei costi è diversa da quella dei nostri concorrenti.”

Da oggi, nei negozi Migros è in atto un ribasso di prezzo per 500 prodotti di marca importati dalla Zona euro e Bolliger prevede altri sconti sul prezzo a breve scadenza: “Stiamo negoziando con alcuni produttori e ridurremo di sicuro fortemente i prezzi di altri articoli”.
Egli fa tuttavia notare che meno del 10% dei prodotti venduti dalla Migros provengono dalla Zona euro. La maggiorparte degli articoli venduti è di produzione elvetica.