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Il canale satellitare al Jazeera ha intervistato il figlio 41enne e primogenito del colonnello libico. Mohamed Gheddafi ha confermato di essere stato catturato dagli insorti e di essere tenuto agli arresti domiciliari nella sua casa di Tripoli.
Mentre parlava, in sottofondo si sentivano gli spari della battaglia, che in molte zone della capitale è ancora in corso. Malgrado gli scontri proseguano, da ore la popolazione è nelle strade a festeggiare la fine prossima del regime.

Gli insorti hanno catturato anche Seif al Islam, il figlio da anni designato per la successione alla guida del paese e che nei mesi della rivolta si è sempre schierato con il padre, mostrandosi anche nei dibattiti in televisione.
I ribelli hanno promesso che verrà trattato bene, in modo che possa affrontare un processo. Inizialmente si parlava dell’avvio di trattative per il suo trasferimento al tribunale internazionale dell’Aja, ma poi le agenzie di stampa hanno confermato che sarà processato in Libia. E questa potrebbe essere per lui l’ipotesi peggiore.
E’ stato catturato anche un terzo figlio, Saadi, conosciuto per la sua breve carriera di calciatore nel campionato italiano.

Le truppe che ancora sono agli ordini del regime si concentrano intorno alla residenza in cui da mesi è asserragliato Gheddafi, Bab al Aziziya. L’obiettivo è catturarlo vivo.
E’ qui che i ribelli stanno intensificando gli attacchi, incontrando in risposta il fuoco di sbarramento delle forze speciali al cui comando vi sarebbe Khamis, il figlio più giovane di Gheddafi, 28 anni e dato per morto negli scontri con in ribelli in almeno due occasioni.

Mahmoud Jibril, uno dei principali responsabili del Consiglio nazionale di transizione della Libia, ha chiesto ai combattenti ribelli di astenersi da qualunque vendetta sui prigionieri ed ha messo in guardia contro le sacche di resistenza dei fedelissimi di Muammar Gheddafi nella capitale.
“Oggi che festeggiamo la vittoria – ha detto – mi appello alla vostra coscienza e alla vostra responsabilità: non vendicatevi, non saccheggiate, non prendetevela con gli stranieri e rispettate i prigionieri.”