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Le critiche contro Angela Merkel circolavano fra i conservatori tedeschi già dal tempo del primo piano di salvataggio della Grecia. Oggi queste critiche si sono amplificate sotto la spinta di Christian Wulff, membro del CDU, il partito di cui fa parte la Merkel.

Wulff ha criticato la Banca centrale europea, che in Germania è sempre stata una istituzione al di sopra di qualsiasi critica. Riferendosi alla crisi del debito di Italia e Spagna, ha giudicato “discutibile sul piano legale l’acquisto massiccio di obbligazioni da parte di certi paesi. Sul lungo termine questo non può dare buoni risultati.”
Dichiarazioni largamente riprese dai media tedeschi e alle quali il portavoce di Angela Merkel non ha voluto dare seguito. Incalzato dai giornalisti si è limitato a dire che “Il governo non si esprime sulla Banca centrale europea, né per sostenerla né per criticarla”.

Da parte di Angela Merkel vi è un notevole imbarazzo, in quanto è in procinto di riunire le truppe per far passare l’ampliamento delle competenze del Fondo di soccorso europeo agli Stati in difficoltà.
Il voto dei deputati del Parlamento tedesco è previsto fra un mese e riguarda l’acquisto di obbligazioni, che va affidato a questo fondo per permettere di scaricare la Banca centrale europea.
Una riforma criticata da diversi deputati conservatori ma che dovrebbe comunque essere approvata.
Ciò nondimeno il dibattito rimane acceso, come si poteva capire leggendo oggi il quotidiano economico Handelsblatt, dove è scritto che i testi atti ad ampliare i poteri di quello che sta assomigliando sempre più ad un Fondo monetario europeo sono redatti in maniera tale che il Parlamento – che in Germania ha tradizionalmente un notevole potere decisionale – avrebbe unicamente un ruolo di spettatore.