A inizio agosto i Giovani UDC del Vallese romando avevano realizzato un cartellone contro la depenalizzazione delle droghe con un’immagine di Amy Winehouse in evidente stato alterato. La giovane cantante era morta il 23 luglio scorso.


Il manifesto aveva suscitato un’ondata di proteste ben al di fuori dei confini svizzeri. Le analisi tossicologiche eseguite in corso di autopsia hanno confermato che nel corpo non erano state trovate tracce di sostanze illecite, ma unicamente di alcool.

Il sito del quotidiano La Tribune de Geneve intervista al riguardo Gregory Logean, presidente dei Giovani UDC del Vallese romando.
Logean dichiara che “Le cause del decesso di Amy Winehouse restano ancora incerte, malgrado i risultati dell’autopsia. Anche se il consumo di droghe non ha causato direttamente il suo decesso ha nondimeno contribuito. Il nostro messaggio voleva essere chiaro e resta dunque valido.
La gente ha capito il nostro messaggio e questo è l’essenziale.”

Al giornalista che gli chiede se farebbe un cartello simile per lottare contro i danni causati dall’alcool, Logean risponde che “Non è la stessa cosa. L’alcool provoca anche danni alla salute se è assunto in dosi eccessive. Non è dimostrato che sia una droga. L’argomento è utilizzato da chi difende l’uso libero delle droghe per evitare di rispondere a domande imbarazzanti.”