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Sabato 3 settembre su La Regione si leggeva: “La Banca dello Stato del Cantone Ticino da lunedì prossimo dovrà fare a meno del presidente della direzione generale Donato Barbuscia almeno sino alla fine di novembre di quest’anno.
Stando a una comunicazione fatta direttamente dal presidente del Cda della banca Fulvio Pelli ai funzionari della stessa, Barbuscia sarebbe impegnato in un corso in materia finanziaria all’estero di ben tre mesi. Uno strano modo di comunicare l’assenza del più alto dirigente della banca cantonale. Ieri in tarda serata abbiamo cercato di avere qualche ulteriore elemento, ma fra le alte sfere dell’istituto è prevalso il massimo riserbo.”

Stamani, il Corriere del Ticino scrive che più che un’assenza per un “corso in materia finanziaria all’estero”, Barbuscia è assente perchè Banca Stato lo ha silurato. Infatti da tempo non avrebbe più né la fiducia né l’appoggio del Consiglio di amministrazione dell’istituto.
Verosimile chiedersi perchè la banca cantonale non abbia subito comunicato la notizia in maniera diretta e sincera, preferendo invece adottare uno stile molto simile al politichese, fatto di verità tenute nascoste o camuffate con argomenti improbabili.

Come si legge nell’articolo del CdT “Le vo­ci del siluramento di Barbuscia si erano fatte più insistenti negli ulti­mi giorni, dopo la comunicazione data dal presidente della banca Ful­vio Pelli ai funzionari che il diretto­re sarebbe stato assente per tre me­si – un periodo inusuale – per segui­re un corso in materia finanziaria all’estero.
Interpellato da Ticinonews, Pelli si è limitato a dire che Barbu­scia ha chiesto un congedo e che questo gli è stato concesso. Da no­stre informazioni, come detto, risul­ta invece che l’assenza prolungata del direttore è il preludio di una se­parazione imminente o addirittura già decisa al vertice.
A pesare sulle sorti di Barbuscia sa­rebbe soprattutto l’andamento non particolarmente brillante della ban­ca, che produce utili inferiori a quel­li di altri istituti con un analogo man­dato.
… Anche il Gran Consiglio, in quanto rappresen­tante degli azionisti, aveva detto che la banca doveva rendere di più, ma questa raccomandazione non si è realizzata nella misura auspicata.”

Nell’attesa di visioni più chiare, la conduzione della banca sarebbe stata affidata temporaneamente a Fabrizio Cieslakiewicz, membro della direzio­ne generale.